domenica 29 maggio 2011

Basta poco per ricordarsi come inizia a battere un cuore.

 Nella testa il vento, nel cuore una verità pungente che non voglio sentire, non voglio ascoltare perchè urla forte.

Anche a Milano la pioggia alza profumi inaspettati, mi riporta a Nord, cieli grigi e nuvole dense solo di acqua. Attraverso la strada e se chiudo gli occhi ascolto meglio l'odore di asfalto bagnato. La via per il teatro, entro, saluto, casa. Spengo il telefono. Non esisto se non "dentro a un grande rumore".



Negli occhi una cintura rossa e capelli ricci tagliati corti.Ora mi ricordo di come comincia a battere un cuore.

martedì 24 maggio 2011

Regola

Non è l'amore che gli altri provano per noi a renderci felici, ma il nostro. Nessun amore può riempirci come quello che noi proviamo.

I vuoti vanno sentiti tutti e fino in fondo per poterli riempire. Bisogna avere il coraggio di sentirsi vuoti, di sentire i vuoti che le persone lasciano nella nostra vita per poterli riempiri di nuovo, del nuovo.
Non si può rimpiazzare niente.
Pena per non essere coraggiosi è rimanere riempiti di un fantasma che non c'è. Di un pieno vuoto, di un vuoto pieno. Di non saperci mai più riempire per davvero. Fingere che quel vuoto sia pieno non lascia davvero il posto perchè sia riempito, occupato.

domenica 22 maggio 2011

in tutte le terre io dormo innamorato

Lascio questi versi come un addio
inghiottito dalla nudità della memoria
sapendo che il mondo non ne ha bisogno
Del mio saluto con la mano che trema
giù nel fondo stellato
nessuno si accorge.
Orizzonte precario
mi appoggio alla tua acqua fredda
e scavo la tua fronte di cielo oscuro

abbandonato nella nebbia fitta
non so da dove vengo e dove vado
assedio nevi che mi assediano
in balia di neri uccelli
voglio sapere chi mi separa da una terra impazzita
e che fine faranno la mia Ombra oltre l'acqua
la pioggia che cade nella pioggia e gli Dèi fra gli alberi

in fila accanto al freddo e al destino
attendo che mi chiamino all'alba dalle pietre
volti pallidi di voci arrochite

il mio nome è una linea che divide
la luce dall'oscurità
il mio corpo misura tra la sabbia e il cielo



Gezim Hajdari

venerdì 20 maggio 2011

Sola nell'anima

Ieri il debutto.
L'emozione di vedere la scenografia pronta, provare con gli attori fino a cinque minuti dall'inizio, vedere il mio nome appeso fuori da un teatro, essere seduta e non riuscire a respirare nell'attesa della prima battuta. Tutto questo è stato ieri.
Io mi sono innamorata. Quando senti che tutti i tuoi pezzetti vanno a posto, dal cuore a come sei vestito, va tutto bene, sei giusta, quello è il tuo posto. Quello è il mio posto.

Innamorata. Ho il cuore pieno del teatro e del mio sogno lì, in questo momento è l'amore più sincero che posso offrire.
Il resto sono tutti compromessi. Le donne ora sono compromessi per i vuoti che sento dentro al cuore. Tu, te che ti vorrei, ma che non mi vuoi. Tu, te che ti ho, ma poi sento che non siamo solo nostre.

Riesco ad avere accanto, non addosso.
Ho l'emozione degli applausi sulla pelle.



Il teatro non è indispensabile. Serve ad attraversare le frontiere tra me e te. (J.G.)

lunedì 16 maggio 2011

16/5

Hai mai amato qualcuno quasi da non riuscire a respirare? (Eminem)

Sì, e mi ha ucciso.

lunedì 9 maggio 2011

Io da grande non voglio fare l'astronauta

Quante stelle ci sono nel cielo?


giovedì 5 maggio 2011

la semplicità è una conquista

Trafitture di tenerezza. Le incrinature sono spezzature interne, quando si vedono all'esterno è troppo tardi, non puoi più fare niente. (A.A.)

la semplicità è una conquista

Trafitture di tenerezza. Le incrinature sono spezzature interne, quando si vedono all'esterno è troppo tardi, non puoi più fare niente. (A.A.)

lunedì 2 maggio 2011

Non organizzare, stacca, memoria

Entrare a teatro con la luce ed uscire quando è già buio. Essere distrutta e a pezzi. Provare provare provare fino a quando arrivi a fraintendere lo spettacolo con la tua realtà.
Eppure mi piace, adrenalina a fior di pelle. Mi ritrovo su assi di legno e un copione in mano.
Sogno un futuro mai pensato prima.

Tu. Io non sono coraggiosa, sono una codarda che si nasconde anche a se stessa. Non so più dove nascondermi, non so pià dove farmi trovare. Domande e risposte si accumulano, poi entro a teatro e spengo il cervello. Lì non devo pensare ad altro se non allo spettacolo. Chi dice cosa e come si muove nello spazio definito da due sedie. Mi sento al sicuro, pareti scure e luci forti. Scappo? Mi nascondo, da me.

Vorrei essere già lontana. Vorrei essere già tornata.
Vorrei il cuore ribaltato e la colazione a letto. Un libro da leggere, il tempo per farlo, la testa che riesce a rimanere lì per mezz'ora.
Non so più fare quello che mi rendeva felice. La testa persa dietro ad un cuore lontano. Non sarò mai più quella di una volta, non voglio esserlo, ma un po' mi manca quella ragazza che sapeva studiare concentrata e aveva tutto sottocontrollo. Era noisa e sicuramente meno autentica, ma mi teneva al sicuro.

Essere al sicuro. Sentirsi al sicuro.