venerdì 27 aprile 2012

Di tutto e di niente

Yoga helped me get out of my head and into my heart. (...) I respect how honest yoga is with me, and strive to be as honest with myself and others.
(Sarah Herrington)

(Lo yoga mi ha aiutato ad uscire dalla mia testa e ha entrare nel mio cuore. (...) Io rispetto l'onestà che lo yoga ha nei mei confronti e lotto per essere così onesta con me stessa e gli altri.)

Parto prendendo spunto dallo yoga un'altra volta perchè quando si esce dalla testa e si è solo nel movimento e nel respiro si è più veri. E mi rendo conto che a volte mento anche qui, scrivendo. Mento perchè i desideri fanno paura e a volte la più grande paura che abbiamo sono i nostri stessi pensieri, quelle parole-ombra che abbiamo dentro di noi e che dettano pensieri e desideri, imperativi che neppure noi sapevamo di avere oppure fanno paura perchè sono desideri incompatibili con la vita che abbiamo tutti i giorni uscendo dalla porta di casa. 
Ieri ero ad una formal (cena formale del college), tutti in toga a bere vini che riportano il palato a casa. Io ho pensato che fosse ovvio come in Italia le cose vadano male per i giovani e mi sono sentita fortunata e nello stesso momento fuori tempo, perchè qui i ragazzi si laureano a 21 anni e hanno il mondo in mano e basta un passo e sono nel futuro e sognano di andare a NY dove gli Inglesi sono molto apprezzati (specie se laureati all'università di Cambrigde..!). Ho pensato a cosa aspetta ora a chi si laurea a 24 anni in Italia, ho pensato alle parole di Gamibu sulle statistiche che dicono che siamo la prima generazione a non puntare oltre lo stato economico e sociale dei genitori, pensiamo "a campare". Ho pensato ai suoi dubbi sul futuro, all'impossibilità di creare nella testa un futuro. Io so che la vita è una scelta continua e alcune ne escludono altre in maniera assoluta. Io so che tengo stretti i miei sogni, perchè tra tante incertezze e ricerche di chi sono, loro incarnano i miei veri desideri, il mio io.  

Mentre passeggiavo un po' brilla e con delle scarpe scomode ho sorriso a questa città che sembra aprire mille porte e ho ringraziato i miei genitori che hanno puntato oltre la generezaione dei miei nonni sognando un futuro e rendendolo possibile..e io ora sono qui.

martedì 24 aprile 2012

Cam parte terza ed ultima!

Mi piace trovare l'odore di casa sui vestiti che tolgo dalla valigia. Allora ci affondo il naso e li tengo separati dagli altri.


sabato 21 aprile 2012

Le persone dovrebbero avere cura delle parole che regalano perchè sono come gioielli, sono come maglioni, magliette, libri. Così mi chiedo se tu ti ricordi che quelle parole le hai regalate a me ed io le tengo ancora nel portafoglio.

mercoledì 18 aprile 2012

Shut up and drive!

Che sia giusto o che sia sbagliato ho capito che non mi interessa, io necessito che l'amore sia simbiotico se questa è la definizione che si vuole dare a quello che sento. Che sono lesbica e non mi basta che l'altra persona sia biologicamente uguale a me, io voglio che il mio spazio sia rivoltato ed invaso a 360°, voglio sentire la condivisione. Ed io mi auguro, come ha detto Clorofilla, che di amori simbiotici se ne possano avere più d'uno nella vita, perchè per me quello è l'Amore e la vita è troppo lunga per pensare che io la mia metà l'ho incontrata a 21 anni e persa a 23 ed ora non mi rimane che una vita intera per cullare un cuore spezzato e non provare mai più quell'intensità. Conosco le mezze misure su sacco di cose, sul cibo, sui soldi, sui capelli (poco), sulla lunghezza della gonna, ma non sul mio cuore. Non sono ancora così saggia per vedere le sfumature, voglio il cuore pieno e solo il bicchiere mezzo vuoto. Punto.

martedì 17 aprile 2012

Dire quasi la stessa cosa

Tra una settimana si riparte per nord e vorrei davvero essermi innamorata di quella città, ma mi piace senza togliermi il respiro, la guardo sempre con gli occhi, quasi mai con il cuore. Eppure le voglio bene, eppure ho lì persone alle quali voglio bene e che ho voglia di rivedere e quindi in tutta la voglia di restare trovo un sorriso per la partenza.
La nostalgia delle vite non vissute a volte mi prende mentre bevo un caffè o cerco un libro in libreria, accidenti io me l'ero immaginata in maniera diversa, ma poi mi accorgo che così com'è è proprio come l'ho scelta io..forse non in tutto, lo ammetto, ma nelle cose importanti. E mi ero immaginata diversa e ho sempre il tempo per ripensarmi e ridisegnarmi, ma forse definirsi non è proprio questo? Non è dare una via alla propria corsa? Pur tenendo aperte le strade parallele e i viottoli dimessi.
E tengo sempre un segreto e a volte ne tengo più d'uno perchè amano la compagnia. E sono più saggia con gli altri che con me stessa. E non do definizioni per paura di trovarle. E rimaniamo vaghe per il gioco che ci piace e poi perchè è proprio solo questo il nostro gioco, il confine labile. 
L'amore deve farmi male, altrimenti non riesco a sentirlo.

“Vorrei che crescesse come suo padre: forte, coraggioso, consapevole. Che avesse lo sguardo limpido per riconoscere i desideri e le braccia forti per realizzarli. Vorrei che fosse un uomo libero, un uomo felice perché si può essere felici in questa vita, si deve!”  Ozpetek

venerdì 13 aprile 2012

Saggezza di Gamibu

Ieri passeggiando con Gamibu abbiamo sbriciolato queste parole:
io le espongo la mia ultima riflessione: esistono le persone con le quali stai insieme per amore, ma tolto quello non c'è nient'altro a legarvi e poi ci sono quelle che anche tolto l'amore hai mille altre cose che vi accomunano.
Gamibu risponde: certo! Oppure si può vedere in questa maniera: esistono le relazioni normali, ma se hai provato una relazione simbiotica come la tua in cui l'altra persona è amicamadresorellaamantecollega,etcetc..allora nessun'altra persona sarà mai alla pari, all'altezza perchè questa persona sarà sempre una -persona normale-.

La domanda che è affiorata alle labbra,ma poi si è persa ordinando il caffè è:


                                                            ma quindi? cioè, ma quindi? 

giovedì 12 aprile 2012

I 10 piaceri della vita

Un bacino alla mia Gamibu per avermi nominata, non te la farò pagare...(!!)
Dieci sembrano tanti e poi ne dimenticherò sicuramente qualcuno..vediamo :)

1. I dolci: muffin, torte, paste, biscotti. I dolci che si mangiano e i dolci che si cucinano che per me è bello come mangiarseli.

2. Il sabato mattina quando c'è il sole e si esce a fare colazione.

3. Cucinare. Cucinare fa rima con amare.

4. Leggere sotto il piumone. I libri impilati sul comodino, i libri vanno sempre di due in due.

5. Fare l'amore. L'amore fatto sul divano, sul letto, in macchina, in cucina, sotto la doccia, sul tappeto, etcetc.

6. I pranzi e i caffè con le amiche..che senza soffocherei di pensieri stinti. Meglio se con un sottofondo di musica. Amici e musica, come dividerli?

7. Lo yoga :) e la meditazione (li faccio valere uno!)

8. Il cuore che batte a mille all'ora per qualcuno e la voglia di vedersi.

9. Il momento in cui si prenota un volo.

10. L'attimo prima che si alzi il sipario a teatro.

Nomino le prime 10 persone che leggeranno questo post...che mi sono accorta che ci sono un po' di bloggers che mi hanno aggiunta ai preferiti e avrei voglia di sentire la loro voce :)

mercoledì 11 aprile 2012

Tè verde

La pioggia sembra togliere i minuti al giorno, come dire che ore sarebbero in questo eterno scendere di acqua? Ma la pioggia sopisce pensieri e sentimenti, fa venire voglia di amore sotto le coperte.
Mi torna in mente la citazione di De Luca, strano sapersi perduti tutti i giorni e non dirsi mai addio, ma è una citazione che non ha senso ora nella mia vita però si sgrana come un rosario di belle parole sulle labbra, poesia.
Declino la felicità al plurale, mi sforzo di capire come le persone siano felici in modi diversi eppure tutte felici allo stesso modo. E' difficile accettare la propria forma di felicità quando chi più ti è caro ne sceglie un gusto diverso. Scopro la mia strada che porta alla -mia personale- felicità, forse trovarsi, trovare le persone è questo, più di qualsiasi altra verità è guardare nella stessa direzione. Quanti sguardi diversi su di uno stesso mondo.

martedì 3 aprile 2012

Uno,due.

Sono due giorni che ho sul cuore una malinconia che non passa e sulle labbra parole che non oso pronunciare per il male che farebbero alle mie orecchie.
Forse significa qualcosa, forse. So che mi manchi e nessuno capirebbe di chi mi conosce e sono stanca di non dirlo perchè non verrebbe capito e sono stanca di non scriverlo per non annoiarvi, ma io ho in un pezzo di me tutta te. E posso fingere che il tempo passi e che tutto diventi ricordo, ma io non smetto di sentirti tra la pelle e il cuore. Di trovarti tra le scelte che compio e la persona che sono, tra un gusto del gelato e una parola, un libro che mi ricade tra le mani ed è tuo e un filo rosso che mi segue. 
Sono due. Io sono due.

domenica 1 aprile 2012

Lo yoga, la moto, il teatro, le poesie che si rincorrono sulle labbra, le felpe, la Gualtieri, Baricco, De Luca, un tappetino, i semini e la soia, le fuji, la fiera, per tutto quello che sono e che non ho mai dovuto decidere di essere.