E poi ti arriva il messaggio che aspetti da una vita, ma è tutto al passato.
Assenzio
di Kirsebær - Le stelle stavan tutte sedute, bimbe nude, dondolando senza fine nell’azzurro le gambe, in fila sopra il margine dei cieli.
lunedì 14 ottobre 2013
venerdì 11 ottobre 2013
Non sappiamo mai dove andiamo e questo è sicuro, ma ad un certo punto dobbiamo sapere che direzione vorrebbe prendere la nostra vita. Dovrebbe emergere una sensazione interna di certezza su quelli che sono i nostri sogni per spingerci a rendere la nostra realtà all'altezza di quello che siamo nel cuore. O più banalmente per non pensare che dovremmo essere altrove, a fare altrove, ad essere altrove, ogni volta che leggiamo su fb di qualche amico in avventura, a vivere una vita che ci diciamo dovrebbe essere la nostra.
Ma questo quando accade? Passi che erano sembrati certi e sicuri si scoprono traballanti e il cuore non sa dire se sia paura o errore.
lunedì 30 settembre 2013
Labili confini
Si dice che se lo yoga insegna la flessibilità dovrebbe essere quella della mente. Ma io fatico a tracciare i confini tra flessibilità e incoerenza.
Sabato sera sono andata in un locale -arcobaleno- ed era tantissimo che non uscivo in posti così, è stato un tuffo che all'inizio mi ha caricata di energia, ma arrivate le 2, arrivata la rissa tra una mia amica e la sua ex, ho capito perché avevo smesso di frequentare quel genere di posti. Troppi drammi.
La coerenza non è più di moda, mi ritrovo a ripeterlo tra i pensieri e le parole di questi giorni. Non so fino a dove posso arrivare a pensare senza sconfinare nel giudizio. Mi chiedo fino a dove sia flessibilità la capacità tutta lesbica di tornare, sempre, la migliore amica della propria ex e dove invece diventi incoerenza.
A forza di rispettare tutte le decisioni altrui (che lo so, non è condividere!) si rischia di sconfinare nel relativismo più bieco dove tutto va bene perché niente può essere sbagliato. La coerenza non come granitiche statue di marmo, fossili nei nostri pensieri e nei nostri sentimenti, ma come maturità e grazia di accettare il cambiamento. Flessibilità come capacità di farsi acqua per saper scorrere via e rinnovarsi.
sabato 28 settembre 2013
Se non c'è la domanda..
Durante una delle (interminabili) riunioni di inizio anno con i genitori, la direttrice della scuola ha detto questa frase: " Se non c'è la domanda non ci può essere la risposta". L'ho appuntata con la matita sull'agenda.
Tengo a freno il mio giudizio con fatica e mi arrabbio un po' con me stessa per non essere capace di rinunciare ad un'amica, ma non riesco a non pensare che..
.. rimango sospesa tra l'idea che io ho di quest'amica e il suo modo di intrattenere rapporti, intrecciare vite e mantenere legami. E' quella tendenza -morbosa- di infilarsi in storie sporche, di sguazzare nel languore e disegnare strani triangoli lesbici che mi stanca. Ma non c'è la domanda, non mi viene chiesto un parere e quindi io non mi esprimo, freno i pensieri i giudizi.Irritata e delusa.
Conscia del fatto che toccherebbe solo a me tirarmi indietro da questa amicizia, preferisco rimanere con questa amarezza piuttosto che cambiare direzione.
venerdì 27 settembre 2013
I miss my English Autumn
Ho amici quasi tutti più grandi di me e circondata da loro io mi accorgo di come la maggior parte abbia messo via quell'istinto al viaggio che in sottofondo a me rimane sempre molto vigile. E' come se avessero detto che viaggiare sia bello, però c'è qualcos'altro, e certamente c'è il lavoro e per alcuni versi capisco che ad un certo punto arrivi qualcosa d'altro, ma ho negli occhi tutti i paesi che non ho ancora visto, sotto i piedi quelli che ho camminato e nel cuore quelli che mi hanno dato casa.
Stamattina mi sono svegliata con il desiderio di essere tra i ciottoli di Cambridge, prendere la bici fino alla facoltà e fermarmi con un'amica per un soy cappucino alla nocciola. O forse mi sono svegliata semplicemente con la nostalgia per quel sentire di quando si è altrove, essendo nel mondo senza essere di nessun posto.
giovedì 26 settembre 2013
Radicati, Vergine!
Dopo un temporale, il naturalista britannico Gary Zammit ha trovato un piccolo airone che tremava di paura in un nido distrutto. I suoi genitori erano morti e Zammit ha deciso di prendere l’orfanello sotto la sua protezione. L’ha chiamato Dude e l’ha curato fino a quando non è cresciuto. A un certo punto, però, si è reso conto che non avrebbe mai imparato a volare se non l’avesse aiutato in qualche modo. Così si è riempito le tasche del cibo preferito dell’animale, e ha cercato di dargli una lezione di volo, agitando le braccia, starnazzando e correndo su un prato. Dude ha imitato il suo papà umano e in poco tempo ha imparato l’arte del volo. Pensi che questa storia possa avere qualche somiglianza metaforica con la tua vita, Vergine? Credo di sì. È ora che la tua mente insegni al tuo corpo un’abilità istintiva o un modo di occuparsi di se stesso che non ha mai imparato bene.
lunedì 23 settembre 2013
Profumo
Di te ho messo via quasi tutto, il quasi è d'obbligo, mancano certi ricordi, alcuni vestiti e il tuo profumo.
Se c'è una cosa che mi colpisce allo stomaco sempre è sentire il tuo profumo per strada, sui vestiti di qualcuno, addosso.
Il tempo mi assolve da questa mancanza. La mia best innamorata mi alleggerisce il cuore, un'altra cara amica che soffre d'amore mi ricorda come quando amiamo siamo tutti ugualmente umani.
Stasera, per caso, ho messo una crema corpo che ha il tuo odore. Ha l'odore di quando arrivavo alle 9 di sera da te e alla penombra di un tatami ci spogliavamo senza timidezze, leggevamo libri tedeschi e bevevamo tè al gelsomino. Ricordo i bottoni della tua salopette che non è stata più uguale quando me l'hai regalata, ricordo una coperta pesante verde, la nostra prima colazione, il tempo che cambia e se chiudo gli occhi annusandomi la pelle, sento quel dolore nel petto che non mi ha mai lasciata se penso a te.
E' strano questo intrecciarsi di vite, è strano l'accettare come certe persone le si lasci portarsi via qualcosa di noi, è strano come rimangano attaccate alla pelle le vite mai vissute. Senza rimpianti.
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