Ho un pensiero ingarbugliato che non scivola via dai miei capelli tagliati di fresco, rimane attaccato tra un bicchiere di succo di arancia e un biscotto alla cannella.
Ho scritto più volte della tendenza, molto lesbica, di tenersi attaccate le proprie ex. Cerchiamo in tutti i modi di tenere/far tornare nella nostra vita le nostre ex, come fossero starti di coperte che decidiamo di tenerci addosso...però poi, poi mi chiedo se proprio questo non sminuisca il rapporto d'amore che c'è stato. Se proprio questo non sancisca ad ogni caffè, sms o chiacchiera la fine di quel sogno infranto che però abbiamo coltivato per tempo e con cura.
E quindi adesso mi chiedo...ma da dove nasce questa tendenza? Che esigenza c'è di continuare a perpetuare questo accumulo?
Ogni storia è a sé, ogni storia inizia e finisce in modo diverso, ogni coppia decide le proprie regole di giusto e sbagliato, di accettabile e di inaccettabile, ed io mi sto interrogando sul mio confine.
Alcune delle persone con le quali siamo state sono diventate talmente parte di noi che il solo pensiero di perderle ci strugge il cuore, ma questo continuo tentativo di -non perderle- non è forse un tentativo di "vincere sempre"? Oppure è una prova di maturità del sapere accettare che i rapporti evolvono e cambiano?
Credo che quando c'è maturità, si accetta il cambiamento che avviene alle persone: a volte ciò significa rottura o allontanamento, altre volte semplicemente si prende atto che può restare un'animicizia profonda.
RispondiEliminaleggi "amicizia"
RispondiEliminaPS: il nuovo font è un po' arduo da leggere....
Food for thoughts: l'idea che la cosa da accettare sia il cambiamento dell'altra persona!
RispondiEliminaIl font riflette il mio intricamento attuale ;)