martedì 12 luglio 2011

La paura di stare bene

Ci sono cose che sono come campanellini, mi dicono silenziosamente come sto.
- la fame al mattino,
- l'ora in cui mi sveglio,
- quanto tempo ci metto ad addormentarmi,
- quanta insofferenza per un'ora di più a casa,
- quante pagine riesco a leggere di un libro.
Non sono niente eppure mi riportano a quando non mangiavo, volevo solo dormire, non riuscivo a concentrarmi su nulla, dovevo uscire sempre.
Ci sono stati mesi in cui mi sembrava non accadesse nulla capace di smuovere l'apatia che sentivo dentro, nessun dolore era abbastanza grande da scalfire quello che già mi riempiva ogni atomo, nessuna gioia era abbastanza grande da arrivare davvero.
A volte ho paura di scivolare nuovamente, ma a volte la vera paura è di non riuscire più a rimanere senza fiato.
Forse sono diventata più saggia, mi concedo meno, mi proteggo di più. O forse ora non sono capace. Sento la mia migliore amica dirmi che tutto quello che vorrebbe più di ogni altra cosa è stare con lui ed io penso che lo so com'è, io lo so perchè l'ho provato, ma se mi guardo adesso non saprei più dirlo. Saprei? Non riesco ad affidarmi a nessuno, non riesco a perdere la testa anche quando non c'è niente di più giusto. E' ancora torppo presto, non sono pronta a prendermi un'altra dose di dolore. Ho pazienza per me stessa, aspetto di correre e rimanere senza fiato guardandomi. Aspetto.

- Il destino ha un piano.
- Davvero?
- Certamente (silenzio) ma in un altro universo. In questo esistono regole diverse.
                                                                                                  ( The unit)

5 commenti:

  1. anima, anima.. è la paura che ci frega. sempre e comunque. ma la profezia che si autoavvera è solo difesa.. stare bene è un mestiere complesso per cui a volte mancano le forze. ma vanno trovate anima, se no un giorno in più è andato e noi l'abbiamo solo guardato scivolare via..

    RispondiElimina
  2. Capisco tutto quello che provi. Io sono nella fase del non-mangio, non-dormo, non-gioisco-di-nulla..so anche che poi arriva il "dopo", quello in cui si costruiscono barriere auto-protettive. Secondo me servono. E' diverso dall'avere paura. E' riuscire a cautelare il proprio cuore e la propria anima. Tanto poi quando arriverà una persona speciale che farà cadere tutte le riserve. Ma con calma, e con il rispetto dei tempi dell'altro/a.Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  3. brocchetta: che bello leggerti qui da me, grazie :) abbraccio il tuo dolore.

    RispondiElimina
  4. arriverà il giorno in cui una persona si avvicinerà a te ed invece di scassinarti, terrà nella mano una piccola chiave. la inserirà nella toppa e con dolcezza aprirà la serratura. E ti sembrerà così tutto assurdamente naturale... ce non ci penserai nemmeno. :)

    RispondiElimina