sabato 31 dicembre 2011

per voi

Ecco il mio augurio per voi per il nuovo anno che sta per iniziare:

May you stay grounded in your own energy
May all your thoughts and choices come from your heart
May you have peace at every level
Namaste


Affinchè tu tragga forza dalla tua energia
Affinchè tutte i tuoi pensieri e le tue scelte vengano dal cuore
Affinche tu possa avere pace in ogni aspetto della tua vita
Namaste

mercoledì 28 dicembre 2011

Ho voglia di pensarla così

Love is requited



maybe sorrow is my gain
and i’m learning from the pain
but i’m ready to move on
coz the moment’s high
and my tears have dried
and i feel
show myself in flame and steel
coz the moment’s nigh
and i’m out to try
this is real
clad myself in flame and steel
yeah, you’ll be invited
if you’re willing to show your hand
love is requited

martedì 27 dicembre 2011

Gioco al massacro

Ho imparato che i giochi al massacro non fanno più per me. Sono quei giochi in cui nessuno vince, in cui si sa già in partenza che andrà male, ma ci divertono perchè ci fanno battere il cuore. Però poi inizia quella decostruzione del sè per l'altro che io non voglio più.

Eì quando vale questo:
"Rincorrerti non ha senso. Tu non stai scappando, sei semplicemente da un’altra parte"

mercoledì 21 dicembre 2011

Solo di me

Sto partecipando ad un laboratorio a teatro non teatrale e mi piace da impazzire.

Diritti, doveri o divieti? Collera, tristezza, denaro, sorrisi, vulnerabilità, malattia/patimento, successo,...
Diritti, doveri o divieti per noi, per la nostra famiglia o per la società?

Avere un diritto significa poter operare una scelta ed io mi rendo un po' conto che in amore non scelgo mai, mi lascio scegliere, mi lascio scartare, mi lascio adorare, mi lascio amare, mi lascio trattare, mi lascio scappare, mi lascio sbagliare, mi lascio lasciare, mi lascio volere, mi lascio.
E' la decostruzione del sentimento.
Non mi sento mai abbastanza per scegliere ciò che voglio. 


giovedì 15 dicembre 2011

arancione

Pensieri che si mischiano alle luci di natale per le strade.
Che il non essere sincera con i propri sentimenti ha come conseguenza il non fidarsi dei sentimenti altrui.
E tu che stai diventando un'ossessione della mancanza e ti sogno di notte. E il tempo che passa e tra meno di un mese torno a Nord. Non so come mettere in linea le parole della testa e del cuore.


Dormo e sdormo…
il silenzio della casa tocca l’infinito.
Sento cadere il tempo,
goccia a goccia
e nessuna goccia
che cade
si sente cadere.

Fernando Pessoa

E non è vero che non sono felice. Perchè preparo un pranzo alla mia metà e accendo candele che galleggiano sull'acqua, la prendo per mano ed è un sorriso.L'albero, i biscotti e i nastrini.

lunedì 12 dicembre 2011

10/12/2011

Che sono stata ad un matrimonio ed è bello vedere le intenzioni del per sempre e mi piace guardare in faccia e negli occhi le speranze del domani. Mi piace l'illusione dell'amore, mi piace l'abito bianco e l'eleganza degli invitati.

Il mio augurio è che abbiate sempre voglia di tornare a casa vostra.

mercoledì 7 dicembre 2011

sarà dicembre..

"Dicesti: me ne vado via da lui perché il mio amore per te fa di ogni altra vita una menzogna.
Ho nascosto queste parole nella fodera del cappotto. Le tiro fuori come fa un ladro di gioielli quando nessuno lo vede. Non sono sbiadite. Niente di te è sbadito. Sei ancora del colore del mio sangue. Sei il mio sangue."
- Jaenette Winterson


"Era troppo amore. Troppo grande, troppo complicato, troppo confuso e azzardato e fecondo e doloroso. Era tutto quello che potevo dare, più di quanto mi convenisse. Per questo si infranse.
Non si esaurì, non finì, non morì, semplicemente si infranse, crollò come una torre troppo alta, come una scommessa troppo alta, come un’aspettativa troppo ambiziosa."
- Almudena Grandes



giovedì 1 dicembre 2011

what if..

Nei giorni umidi mi vengono alle labbra pensieri antichi e il cuore fa male.
Quando sento la mancanza è come se si sommassero tutte le mie mancanze e le sento insieme, letteralmente tolgono il fiato.
Io non ti ho mai lasciata, non credo di aver mai smesso di amarti.

Mi piace vedere la gente che si corre incontro, mi piacciono i baci e i pianti, amo l’impazienza, le storie che la bocca non riesce a raccontare abbastanza in fretta, le orecchie che non sono abbastanza grandi, gli occhi che non abbracciano tutto il cambiamento, mi piacciono gli abbracci, la ricomposizione, la fine della mancanza di qualcuno."
- molto forte, incredibilmente vicino, j. s. foer
Ho voglia di tornare a casa.

domenica 27 novembre 2011

"Ti ho dentro come un fuoco che odio, ma che non spengo."

«Se potessi scegliere di ricordi non ne vorrei» gli dissi.
«Come mai? Voglio dire, i ricordi sono importanti perché sono importanti le esperienze, è grazie a loro se sei diventata la persona che sei», odiai i suoi luoghi comuni.
«E se la persona che sono non mi piacesse?»
«A me piaci.»
«Piacciamo a tutte le persone che non ci conoscono veramente». Stava per controbattere ma lo zittii. «Comunque di ricordi non ne vorrei, e il motivo è semplice: mi hanno resa prudente. Vedi, io allontano le persone, e anche se le lascio avvicinare sto bene attenta a mantenere quella distanza di sicurezza che non mi permetterà di soffrire. Non voglio ricordi perché mi fanno avere paura dei ricordi del futuro. A questo punto potresti dire che la sofferenza è importante, che ci rende meno superficiali, più in grado di capire e bla bla bla. Hai ragione, ma di sofferenza ne basterebbe un assaggio. Per le persone purtroppo non funziona così, ingeriscono veri e propri pasti di sofferenza e se poi hanno la sfortuna di essere come me, che non tendo facilmente a dimenticare persone che mi hanno resa felice, allora ne fanno indigestione. E questo non è utile, perché ti allontana dalla vita che vorresti, perché ti allontana dai nuovi inizi e non hai nemmeno percezione di quanto tempo tu stia perdendo. E perché si soffre così a lungo? Perché si ricorda, si ricorda fino a quando le immagini si consumano, le voci si perdono e le emozioni tornano sconosciute. Ecco perché non ne voglio di ricordi, mi fanno perdere tempo. Sarebbe bello, invece, avvicinarsi a una persona con l’entusiasmo della prima volta, con l’animo imprudente e curioso come quello di un bambino.»


N.K.

sabato 26 novembre 2011

semi di papavero

Ho aspettato e aspettato e quando non è arrivato alcun messaggio,
ho capito che doveva essere il tuo.
 Ashleigh Brilliant

martedì 22 novembre 2011

..e questa sarà la punizione per non essere stati in grado di tenerci uniti.

E' essere stata quella me e ora non trovarla più e non poter più dare la colpa a nessuno. 

Dentro conosco il bisogno di sfidare i miei limiti che non è mai competizione con altri, ma con me. E' come se ci fossero due me che si sfidano in continuazione, quella che sono e quella che vorrei essere. E' una sfida all'ultimo sangue in cui mi metto in situazioni che non mi fanno bene solo perchè lo farebbero a quell'altra me, quell'idea di me che non riesco ad attuare.
E' tutto qui, è la normale, comune evoluzione che tutti viviamo.
E' ammettere che con persone così io non riesco a starci e invece ho il cuore sereno con un altro tipo di persona. La resa. Ma non riesco a deporre le armi perchè io so che quell'idea così irraggiungibile di me è una persona più felice di questa me qui, è meno esatta, meno ordinata e buona, è più libera, più bella ed infinitamente più persa.
Io la conosco quella me, dov'è?

domenica 20 novembre 2011

nei giorni umidi

hamm: (...) Perchè stai con me?
clov: Perchè mi tieni?
hamm: Non c'è nessun altro.
clov: Non c'è nessun altro posto. (pausa)
hamm: Allo stesso tempo mi stai lasciando.
clov: Ci provo.
hamm: Non mi ami.
clov: No.
hamm: Una volta mi amavi.
clov: Una volta!
hamm: Ti ho fatto soffrire troppo?
clov: Non è questo.
hamm: Non ti ho fatto soffrire troppo?
clov: Sì!

Endgame, Beckett Samuel

sabato 19 novembre 2011

Tagli-ami

I cuori rotti capitano.
Come le braccia cadendo dalla bici, i nasi se si prende un brutto colpo. Solo guariscono con tempi senza tempo.
Ci sono cose che non riescono più ad essere neutre, cose che mi riempiono di un'onda che mi sbatte indietro. Senza fiato. Dove sono?
Tutte le mancanze si sommano in una e pesano come fossero milioni. Si ha il cuore abbastanza grande per contenerle tutte? Per contenerne una?
Ci sono persone che perdono il diritto di meritare qualcosa e persone che meritano sempre di più. Ma poi decidere chi merita e chi no, è un altro conto..e a volte siamo solo noi che abbiamo bisogno di meritare.

venerdì 18 novembre 2011

under samme himmel sotto lo stesso cielo

E poi mi dico che se smettessi di giudicare i miei sentimenti forse andrebbero bene.
E' un'onda che mi prende e riempie di fame la sua mancanza appena l'accompagno al pullman dell'aereoporto.
E a tratti mi sembra che io abbia bisogno di stare male per stare bene. Io.Ho una fitta al cuore dal sapore amaro. Tu.

A volte mi chiedo cosa sia l'amore...e semplicemente, forse, è progettare l'insegna del suo bar e pensare al colore delle tazze tra le lenzuola.

sabato 12 novembre 2011

dentro al cuore

Alle origini

Riaverti così, sentire
in me che tu sei simile
al vento e agli anemoni.
Alle origini. Riaverti
dopo il tempo dell’abbandono
dopo gli oltraggi e l’odio
senza pentimenti, senza perdono.
  Sono stato lontano da te
per anni come uno che
vuole essere solo, più
solo di un muro diroccato
più immobile di un sasso
che non lambisce il mare.
Poi abbiamo incominciato a viaggiare.
Dove ci siamo incontrati
Anima?
In che piazza di
città, in che prato,
in riva a che torrente?
E ora sei qui, da sempre
simile al vento,ai fiori,ai vulcani.
Alle origini
Giuseppe Conte

giovedì 10 novembre 2011

11/11

dentro esplodi e fuori bruci

martedì 8 novembre 2011

Glass

E' che mi accorgo che non mi piaccio più. In quest'aria di cambiamento che investe tutto, io sento che vorrei cambiare come fa la terra.
Mi sento stretta, mi vado stretta in questa pelle su misura.
L'adrenalina di qualcosa che mi sconvolga prospettiva, di un libro che non avevo letto, di uno spettacolo che non avevo visto.
Mi accorgo, con stupido masochismo, che ho voglia di dover andare bene, non di andare bene. Di correre, di dimostrare. Ho voglia di essere sconvolta dal disordine di un'esistenza fatta di maglioni un po' larghi, di imperfezione, di non controllo. Di sentirmi piccola e tu grande. Di poterti guardare dal basso. E poi lo so che ricomincerei a volere la sicurezza (perchè la cerco dove so non posso trovarla?) Perchè lo so che io ho bisogno di poterci credere ad un noi che sia, in maniera infatile, per sempre. Io ci credo.
Di queste due me che non si conoscono e che si rincorrono.

Mi sembra che amiamo le persone più diverse per i più diversi motivi.

domenica 6 novembre 2011

Oggi in controcorrente

A volte sento che tutto quello che voglio è sregolatezza, scarpe slacciate, capelli scompigliati. Di qualcuno che invada il confine e sconvolga le regole alle quali neppure so di stare, che mi cambi prospettiva. Per compensare questa me che è sempre troppo brava, troppo in ordine, troppo a modo.
Ho voglia di un libro prestato, di un discorso regalato, di una birra.
Pantaloni strappati e una maglietta slavata.





venerdì 4 novembre 2011

99% effort

- Perchè ci piacciono le donne?  - Perchè ci piace il caffè, perchè ci piace la pizza. Perchè ci piace il blu e meno il nero. - Ok, ho capito. (sorrido)
Il profumo del caffè, quello di casa.
Ascoltare il mio respiro, sentire che qualcosa è cambiato. Quell'immagine di tristezza che mi sentivo disegnata addosso - a portata di sguardo - e il respiro rotto dal dolore sono scomparsi, sono lontani.  
Quando guardandoli negli occhi saprete riconoscere vostro fratello e vostra sorella, altrimenti sarete sempre nel buio.
Sento avvolgermi da un tepore caldo, da una voglia irrefrenabile di contatto con quella parte di lei che mi fa sentire donna e bambina allo stesso tempo. Come un maglione largo, come fare l'amore sotto il piumone. Colore caldo. Mi sento attratta dai movimenti e dalle forme. Sensazione di sicurezza, sensazione di morbidezza. Di profumo che accarezza - accarezzami - . Di donna.


mercoledì 2 novembre 2011

Novembre

Paisagens e paisagens onde tudo é inóspito, debaixo de um céu que nos faz duvidar se há mundos fora dali. E foi ali que eu pensei: é que aqui que eu quero vir morrer. (a.g.)
Paesaggi e il paesaggio dove tutto è inospitale,  sotto un cielo che ci fa dubitare se c'è ci siano mondi là fuori. E' stato lì quando ho pensato che ci sarei voluto vivere e morire qui. 
 
Ho attraversato il fiume, c'è voluto tempo e ancora lo guardo molte volte, dall'altra riva. Cerco ancora di capirne il corso, risalendone la corrente, ma non mi fa più piangere, mi mette solo un po' di tristezza, delle volte. Altre, mi lascia indifferente. Altre, mi fa scrivere. E' stato schifosamente difficile, mi ha fatto dannatamente male. Mi ha cambiata, sconvolta, illusa, delusa. Mi sembra di essere dall'altra parte però. Magari ti mando una cartolina. 
Ho aperto il cuore ad altro e mi sta invadendo. 

martedì 1 novembre 2011

Come onda,a volte avvolgi i pensieri

Una volta avevo scritto che l’amore non esiste, e se esiste è un imbroglio: che significa amare? Ti amavo. Ti amavo al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue contraddizioni, il tuo corpo.
E forse il tuo carattere non mi piaceva, nè il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza te. Ne facevi parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello e rinunciare a te era rinunciare a me stessa, ai miei sogni che erano i tuoi sogni, alle tue illusioni che erano le mie illusioni, alle tue speranze che erano le mie speranze, alla vita! E l’amore esisteva, non era un imbroglio, era piuttosto una malattia, e di tale malattia potevo elencare tutti i segni, tutti i fenomeni.
Se parlavo di te con gente che non ti conosceva o alla quale non interessavi, mi affannavo a spiegare quanto tu fossi straordinario geniale e grande; se passavo dinanzi a un negozio di cravatte e camice mi fermavo d’istinto a cercare la cravatta che ti sarebbe piaciuta. Un amore simile non era nemmeno una malattia..era un cancro! Un cancro che a poco a poco invade gli organi interni col suo moltiplicarsi di cellule, il suo plasma vischioso di male, e più cresci e più diventi cosciente che nessuna malattia può arrestarlo, nessun intervento chirurgico può asportarlo, forse sarebbe stato possibile quando era un granellino di sabbia, un chicco di riso, una vocina che grida, un amplesso mentre il vento fruscia tra i rami d’olivo.
Ora invece non è possibile perchè ti ruba ogni organo, ti divora a tal punto che non sei più te stessa ma un impasto fuso con lui, un unico magma che può disfarsi solo con la morte, la sua morte che sarebbe anche la tua morte, così tu mi avevi invaso e così tu mi stavi divorando, ammazzando.

Oriana Fallaci

domenica 30 ottobre 2011

L'appel du vide

L'amore non è "senza l'altra persona non vivo", vero?
Perchè me lo chiedo spesso cosa sia l'amore.

Il mio cappotto nero e la tazza del tè bianca. Uno scone mangiato con la marmellata di lamponi.



Se avessi saputo che tutto quello che siamo state dopo esserci lasciate si sarebbe scritto addosso così -entrando nella pelle e saturando ogni respiro- allora avrei preferito non vederci più, sentire la tua mancanza fino alle briciole e conservare di noi il ricordo di un amore.

giovedì 27 ottobre 2011

Proteo

Sento la percezione cambiare di latitudine, di longitudine. Accanto a cose che non cambieranno o che, per ora almeno, accetto che rimangano tali, altre mutano di forma.
Una stanza con tappetini e musica da meditazione mi porta alla mente sempre lei e allora respiro grande e mi siedo aspettando che inizi la pratica di yoga.
Ascolto lezioni di professori di cui ho studiato i saggi e scappa un applauso a volte, quando la passione delle loro parole ti entra dritta al cuore.
Il viaggio più diffiicile che sto facendo è quello con le mie paure, con i miei limiti, con i miei desideri. Abbracciare anche quella parte di noi che non ci piace, che vogliamo cambiare. A volte mi chiedo dove sia finito il coraggio, quello di Antigone.
Poi,mentre torno a casa, in bici e sotto la pioggia, alzo lo sguardo al cielo già nero e all'acqua che scende veloce, spunta un sorriso. E' passato il primo mese e ora sto bene.

mercoledì 26 ottobre 2011

Volare

Ho voglia di tornare a scrivere, ho voglia dei pensieri che si pensano da soli mentre mangio e l'urgenza di doverli scrivere qui...ma mi sembra di aver dimenticato come si scriva.
Forse ho paura di quello che penso o non oso pensare, forse sto tornando ad avere paura di quello che sento. Sentire, ricevere un 'impressione per mezzo dei sensi. A volte è come se avessi messo i miei sensi sotto una sciarpa troppo pesante, pensavo facesse più freddo! Forse basterebbe scoprirsi?
Vorrei avere risposte per questa me che si cerca e si trova e a volte invece non si trova o non si piace..o semplicemente non sa se si stia vedendo veramente.
Il coraggio.
La saggezza.


Se solo riuscissi a far chiarezza dentro al mio cielo.


"non ci si può proteggere dal dolore senza proteggersi dalla felicità"

martedì 25 ottobre 2011

Macchiato creme brulee with soy milk

Questa città mi fa innamorare piano di lei. A volte rimango senza fiato, il sabato mattina mentre passeggio per il mercato e tutto intorno è bambini e caffè d'asporto. Affondo le labbra in un muffin ai mirtilli e resto incantata e stretta nella mia sciarpa a righe.
A volte la passeggio veloce con le due ruote della mia bici blu.
A volte la cammino di fretta con un libro in mano e il vento tra i capelli. 

domenica 16 ottobre 2011

A volte a nord il cielo è troppo grande

La domenica gira un po' in sordina qui. Mi prende la malinconia a sentire mamma che cucina la pasta al forno.
Oggi vorrei essere a casa della mia metà a cucinare uno dei nostri pranzi da mangiare alle 3 del pomeriggio e poi farsi una passeggiata lungo il lago, film e divano.
E' un po' più difficile delle altre partenze. Forse sono io che sono più difficile e complico il semplice.
Ho piccole cose che mi danno confini, il teatro, le classi di yoga, le mie lezioni, le mille pagine che ho da leggere.
Vorrei la saggezza del saper aspettare senza tristezza, perchè lo so che migliorerà.
Aspetto martedì per riabbracciare la mia metà che viene a trovarmi, ho voglia di casa.

mercoledì 12 ottobre 2011

Ho perdonato gli errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili.
Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch’io ho deluso.
Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo. Mi sono fatto amici per l’eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie. Ho vissuto d’amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte. Ho pianto ascoltando la musica o guardando fotografie. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Mi sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho creduto di nuovo di morire di nostalgia e ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale, che ho finito per perdere, ma sono sopravvissuto.
E vivo ancora.
E la vita non mi stanca.
E anche tu non dovrai stancartene. Vivi.
E’ importante battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa.
La vita è troppo bella per essere insignificante.

Charlie Chaplin

domenica 9 ottobre 2011

il cielo a nord

Mi riempio gli occhi di cose belle. Una strada, un pezzo di storia, un amico, il cielo, sushi, un parco, due città.
A volte senti che è tutto possibile, a volte che tutto è impossibile. Non c'è niente come essere lontani che fa pensare a che vita vorremmo costruire per noi.


Ho passeggiato per Bloomsbury oggi.

giovedì 6 ottobre 2011

Due pensieri

C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore.
Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.
Così come non credo che si viaggi per tornare.
L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da sè stessi non si può fuggire.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.
Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza.
In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.
Per questo l’uomo deve poter viaggiare.

                                                                                               Andrei Tarkovsky


quest'altro pensiero arriva quando tra le labbra mi passa un sospiro..
Alla fine scoprirai che le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via,
un ritornello antico,
una carezza al momento giusto,
lo sfogliare di un libro di poesie,
l’odore stesso che aveva un giorno il vento.
                                                                  Màrio Quintana

venerdì 30 settembre 2011

Ottobre

Questa volta non so scrivere della partenza.  Forse perchè, più di ogni altra volta, non riesco ad immaginarmi come sarà. Con un volo all'alba domattina parto per il nord, di nuovo, un nord più a sud. Chissà il cielo com'è?
Sento dentro di me una grande paura alla quale non so dare forma. So che sarà difficile all'inizio e poi bello e poi bellissimo. So che imparerò strategie e modi per sentire meno la mancanza di chi rimane qui, so che poi si impara. Sento l'eccitazione del nuovo, l'adrenalina dell'inizio.
Parto per inseguire un sogno iniziato così tanti anni fa da perdersi tra il mio sangue e la mia pelle. Parto con un nuovo piercing al naso per quest'ultimo anno di università.

Che se nei miei sogni avessi dovuto immaginarmi questo ottobre, non l'avrei potuto pensare più bello e più crudele di così..

mercoledì 28 settembre 2011

saluti

E' questa totale apatia del sentire che mi sconvolge più che se piangessi tutte le mie lascrime.

martedì 20 settembre 2011

l'autunno e i giorni senza zucchero

c’era questa spiaggia fatta di granelli di parole non dette, con un milione di persone sedute a guardare davanti a sé, le mani e i piedi affondati in scuse mai pronunciate e frasi giuste trovate giorni dopo il necessario. chiesi a un tizio dove eravamo e mi informò che quello davanti a noi era il mare dei ricordi. lo ringraziai, e andai a sedermi un po’ in disparte, aspettando l’alta marea, ed eravamo un milione e uno.

giovedì 15 settembre 2011

prenez soin de vous

Delle ombre che abbiamo e che non possiamo che abbracciare. Della disarmante felicità e tristezza che lascia la consapevolezza che si sopravvive a tutti, anche a chi pensavamo ci fosse scritto nel sangue. Certo il cuore rimane ammaccato, sbriciolato e rimesso insieme col burro, ma quasi insieme. Della fatica che richiede non fermarsi e andare oltre la disillusione. Della fatica del crederci ancora, del lasciarci avvicinare, del lasciar avvicinare. Della fatica di non diventare egoiste. Della fatica di prendersi cura di noi. Della difficoltà del trovarsi e riconoscersi, specchi. Del tempo che porta via i pensieri, ma non i cuori, quelli mai. Le persone amate si scrivono addosso. Dell'amore che cambia e io con lui. Di una vita intera che rimane davanti, a volte troppo lunga, a volte troppo corta. Di ottobre che arriva ed è sempre viaggi per me. Di viaggi a senso solo, di viaggi con ritorno. Di viaggi in viaggio. Di me, che dopo la tempesta mi guardo e mi trovo ammaccata, qui, disillusa, illusa, triste, impaurita, insoddisfatta, amareggiata, contenta e felice.

martedì 13 settembre 2011

en passant

Un po' nervosa, un po' dolorante. Che non sapere mi rende agitata e accettare i limiti che io stessa impogno è più facile a dirsi che a farsi. Accettare le scelte che abbiamo fatto richiede tutte le energie che abbiamo in noi. Ubbidire a noi stessi richiede la disciplina del sapersi guardare e non lamentarsi di ciò che vediamo.
A volte serve la coerenza che porta con sè il dolore. A volte serve essere persone migliori di quello che la sete di felicità chiede.
Bisogna imparare ad aspettare, bisogna scegliere con cura. Sentire il dolore senza paura.
Avevo bisogno di essere traghettata, portata lontana dal quel dolore che mi toglieva il fiato tutti i giorni.
...poi le cose cambiano

Ma se potessi avere quello che voglio, cosa vorrei realmente?

a volte il problema è di volontà. 
but you don’t know where to start from
when you don’t know what you want… (Elisa)

domenica 11 settembre 2011

La pace armata

Spesso ho pensato che la felicità si dovesse pagare, che ciò che meritiamo ha sempre una contropartita di dolore e così l'amore doveva essere ossessione, pace armata, tormento.
Che io voglia restare senza fiato è parte del piano, ma il resto, forse, si può evitare.

E c'è qualcuno che torna a farmi immaginare che ci si possa meritare il bello senza doversi prendere per forza anche il brutto. Qualcuno che potrebbe incastrarsi tanto da fare male e mi sento in colpa perchè io mi chiedo come foste voi quando vi siete incontrate, due donne, nient'altro e ne sono gelosa. Assurdità del sentimento retroattivo.

Imparo ad accettare sentimenti che non dipendono da me, perchè non è vero che siamo a capo di tutte le nostre emozioni.
Imparo che il cuore imparziale detta una regola sola: non ci sono cose giuste che si possono fare e cose sbagliate che si devono evitare, esistono le nostre persone giuste e poi tutte le altre.
Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l'empio, esiste l'amore finché dura e la città finché non crolla. (De Luca)

martedì 6 settembre 2011

Piano piano


Sono passati tanti anni da allora.
Anche in me sono andate distrutte tante cose che credevo dovessero durare per sempre, e se ne sono costruite altre originando dolori e gioie che non avrei potuto prevedere allora, al modo stesso che le antiche son diventate per me difficili da capire.
La possibilità di tali ore non rinascerà più per me. Ma da poco tempo, io riconomincio a percepire perfettamente, se tendo l'orecchio. In realtà (...) non hanno mai cessato; è soltato perchè la vita tace intorno a me che li intendo di nuovo. 
Marcel Proust

venerdì 2 settembre 2011

non ti immaginare le vie della felicità, la felicità è più grande

un albero - "..tu hai sempre le parole per tutto..anche a me, che pure in questa tua sfera non sono granchè, piacerebbe che C. fosse poco più in là di, chessò,arcisate ...un posto che a te dia tutto e oltre,ma non ti porti via, perchè farò certo senza..ma diversamente..
..io che ho vissuto senza d. per tanti mesi.."

un semino - " anch'io vorrei non ti portasse via..io che ho vissuto senza e. per tanti mesi.."

un albero - "Penso..no tristezza perchè C. è una cosa bella..che dici se di nascosto ti faccio vedere ludo sett prossima? così mi immagini lì?"

un semino - "dico che mi piace tantissimo :) ( poi tu vieni C. almeno una volta, così anche tu sai immaginare me)"

giovedì 1 settembre 2011

Su Bologna c'è sempre la luna


Chilometri a scendere, chilomentri a velocità di treno e di macchina. Accenti che cambiano, aria che si dirada. Ricordi di una strada già fatta, ricordi che si fanno freschi ad ogni passo.
La sabbia, le conchiglie, la spianata. L'acqua, i castelli di sabbia, la piadina.
Silenzi, mancanze, parole, risate, vino, amiche nuove, un amore.
In un tempo che si dilata.
Ho il cuore un po' confuso, gesti contradditori, una testa con pensieri alla soia misti a occhi nocciola. 
Mani piccole e una pelle che curo con il doposole. A volte mi sembra di aver perso un sacco di tempo, di non averti guardata abbastanza, di perderti tra le dita. 
Forse sapere di averti ha fermato la mia conquista, mi addormento tra le tue braccia. Riposo.
Di alcune cose accetto il peso che hanno sulle mie spalle. Di alcuni ricordi accetto l'interferenza tra i pensieri. Di alcune cose accetto il dolore che non se ne va.
E' finito il tempo per alcune cose. Per altre non finisce mai. 


Pezzi di amore eterno, pezzi di stagione.

venerdì 26 agosto 2011

La radice

Le persone piu’ interessanti e belle continueranno ad entrare nella tua vita nei momenti piu’ sbagliati. E tu continuerai a sperare che capiscano, e che ritornino.


"Lei è la mia vita" e mentre sento queste parole mischiate alle chiacchiere dei navigli,  le sento con ogni parte di me, fino alla punta dei capelli.
Le promesse dette da chi sa che ha amore incondizionato, le promesse dette da chi ha paura di prendere responsabilità, uno sguardo perso nel vuoto. Lo sento tutto sulla pelle insieme all'afa della città. Sento rabbia salire, vorrei urlare che la so questa storia, te la racconto da quando ci conosciamo.
La teoria dell'unico proiettile, uno, solo. 
La donna della mia vita esiste? La metà perfetta che si è persa e che corrisponde, esiste? E' perfetta solo quando è reciproca? E se persa come si sostituisce, si sostituisce? Perchè il tempo è sempre sbagliato? Perchè i tempi e i luoghi stentano a trovarsi? Domande davanti a una pizza, sono tue, ma sono anche mie. E non ho avuto e non ho risposte per me, ma vorrei dirti che ce la farai e sarà difficile, ma alla fine ne uscirai con i tuoi occhi che hanno preso dalle montagne.
Un giorno mi è stato detto che non è tanto importante quello che noi siamo per le persone, ma quello che le persone sono per noi. Me la rimescolo spesso tra i pensieri questa frase e a volte la capisco, a volte vorrei la reciprocità. In un mondo perfetto esiste la reciprocità. In questo no.

lunedì 22 agosto 2011


La nostalgia non conosce le parole, ma ne ho una foto al tramonto. Di quella solitudine che il bello cancella, inghiottita da un cielo che è più grande. Le nuvole sono spugne per i pensieri brutti, nei giorni di pioggia si svuotano di tutte le lacrime del mondo.

venerdì 19 agosto 2011

Solo col coraggio di essere se stessa

Quello che sta accadendo intorno a me mi fa paura. Due famiglie spezzate dal tradimento e i miei vecchi fantasmi saltano fuori creandomi mille domande. E mi fa paura perchè io non mi sento migliore e mentre ne parlo e chiedo "dove inizia il tradimento" mi sento colpevole e nello stesso istante mi fa paura perchè tocco con mano la portata distruttrice dell'egoismo umano, il tradimento.
Si tradisce perchè manca qualcosa, si tradisce perchè una storia è già finita, si tradisce per il gusto della bugia, si tradisce per quel cuore che ti fa sentire viva, si tradisce il rispetto.
Mi arrivano ricordi confusi misti a sensazioni che prendono lo stomaco e lo stringono in un pugno. Un libro che prendo troppo sul personale e mi apre in due sviscerando la verità delle passioni. Le mie ossessioni, il mio cuore, i mesi passati in una rete di cristallo, sento solo questa grande confusione che si libra fino al presente e al mio agire contraddittorio, al mio cuore che si ferma un attimo e riparte, ad un anello sul mio indice, ad un messaggio che non scrivo, ad una bugia che aggiungo.

martedì 16 agosto 2011

..come colazione da.

Un filone di pane tagliato, la nutella, biscotti chiusi in un barattolo di vetro alto e arancione. Arredamento spartano a tratti fin troppo, mobili tutti chiari che sanno di nord, librerie che si rincorrono tra i piani.
E un senso sulla pelle che non riesco a togliere e a descrivere.
Il tuo libro, perchè sì hai scritto un libro e ce l'hai detto ieri, a metà sul mio letto che quasi fa male leggerlo quanto mi ritrovo dentro.

Ho bisogno di equilibrio, di serenità data dalle abitudini di un caffè bevuto al mattino con due biscotti. La serenità data da chi basta a se stessa. Senza ossessioni. Sono facile alle ossessioni.


Mi tormenta nella testa la banalità del pensiero che ho da ieri: la depressione, la malattia è la normalità con una scheggia. Una virgola sbagliata.

sabato 6 agosto 2011

Io sono vento

Lei dice che sono vento. Come il vento sono inquieta, sempre. Come vento scalpito, scoperchio tetti, accarezzo gentile, non esplodo mai, non sono temporale, ma so portare la tempesta.
So essere brezza leggera che si aspetta d'estate e aria fredda di nord che sbatte contro la faccia.

Io lo so che ha ragione. Io sono vento, inquieta.

giovedì 4 agosto 2011

"ne sapevo alcune parti a memoria..."

Penso che se dovessi scriverlo provocatoriamente direi "forse il problema è che non hai letto Baricco", penso che se lo dovessi spiegare direi che io al mio fianco vorrei qualcuno che Baricco se l'è già letto da sola. Penso che se dovessi dirlo con una canzone sarebbe "Qualcosa che non c'è" di Elisa perchè sicuramente sono io sbagliata, ma non posso non vedermi sorride mentre parlo fino a mezzanotte passata di libri con te. Perchè la quantità di importanza delle cose la decidiamo noi e a volte è giusta e a volte no, a volte è troppa a volte è troppo poca, a volte basta a volte acceca e confonde. Che devo essere pazza se non riconosco il tuo valore. Che infatti lo riconosco, ma non riesco a non inacidirmi e a rimanere un po' delusa per come occupi il tempo. Che ti sottovaluto. Che a volte non manca niente se non quella scheggia che non va a posto dentro il cuore.
Che guardo il college e tra la paura e l'ignoto non ce la faccio a frenare il cuore e mi sento in colpa anche se tu sei chi, prima di tutti, è felice per me.
Che non so proprio come il suo nome abbia preso il posto del tuo. Che non so perchè ma sono lì. Ed è proprio lei e sono proprio io. E non voglio deluderti e e e e..devo ricordarmi che sei tu che non mi hai voluta più.
che a volte non posso farci niente e a volte non voglio farci niente.

venerdì 29 luglio 2011

Smalto e mascara

Tu rendi le cose complicate dettando regole alle quali non sai stare.

Devo ricordarmi di me che sono donna, spogliarmi di quella pelle da bambina che mi sento quando sono nell'apnea di voi. Mi sento incapace di far provare qualcosa di vero, incapace di portare avanti una relazione, incapace di piacere, incapace di fascino, incapace di giochi, di movimenti.
E invece lo sono.
Ed è un pensiero che mi prende mentre mi metto il mascara e allaccio l'ultimo bottone di una tua camicia. E scatta qualcosa, qualcosa che rende inutile il tuo infrangere le regole, il mio cercarti, il mio volerti qui.
Ti porto dentro e con te c'è sempre la speranza di un domani, ma da donna a donna. Per una volta se tu non mi vuoi io dico: così sono io a non volerti. Per me.

martedì 26 luglio 2011

Mi fido di te. Cosa sei disposto a perdere?

Voglio sapere se sei fedele e quindi pieno di fiducia.

— L’invito, un’indiana della tribù degli Oriah (1890)

sabato 23 luglio 2011

Albero

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini

 

quello che mi piace di quando sono con te è che con te io non posso mentire. Mi costringi a spogliarmi di molte delle mie bugie perchè tu le hai già viste.

venerdì 22 luglio 2011

ma ce l'avrà un'anima?

E mi chiede, come va?
E io come al solito penso di rispondere nei diversi, seguenti modi.
[…]
Oppure potrei dire: adesso che ti vedo capisco quanto mi sei mancata, e la sola idea che tu sparisca di nuovo mi fa morire, ti amo, ti amo, ti amo e se mi rispondi “sarai mica scemo”, giuro che mangio tutti questi pesci crudi e due chili di pane con la mollica poi mi butto nella pozza gelida, mi verrà una congestione annegherò e avrai rimorso tutta la vita.
Alla fine dico soltanto: va bene, insomma, e tu?
Stefano Benni, Saltatempo


l'ironia a volte è l'unica via che ci rimane per restare svegli.

martedì 19 luglio 2011

Il mio giorno migliore (Giorgia)

Viaggerò fino al mare,
passando dal sole, tu mi vedrai,
vengo a prenderti.
Quanto costa l'amore,
nel telegiornale, non crederci,
vengo a prenderti.
Quanto basta ad un cuore,
per dirsi felice di vivere,
tu sorridimi.
Dammi ventiquattr'ore,
ti vengo a cercare
tra Venere, e le lucciole.

Dimmi cos'è
questa luce che viene dall'anima,
e mi fa ballare,
dimmi cos'è
che distende le piege dell'anima,
dimmi cos'è,
è il mio giorno migliore,
migliore, migliore, migliore

Viaggerò senza sosta,
qui nella mia stanza, te ci verrai
sto aspettandoti.
Quanto costa la guerra,
se non c'è speranza di vincerla,
devi arrenderti.
A me basta trovarti,
stanotte ai confini dell'essere,
o non essere.
Dammi un'attimo e arrivo,
mi vesto di scuro, tu mi vedrai,
vengo a prenderti.

Dimmi cos'è
questa luce che viene dall'anima,
e mi fa ballare,
dimmi cos'è
che distende le piege dell'anima,
questa voce che mi parla di te,
dimmi cos'è,
che distende le piege dell'anima,
dimmi cos'è,
è il mio giorno migliore

Dimmi cos'è
questa luce che viene dall'anima,
e mi fa ballare,
dimmi cos'è
che distende le piege dell'anima,
dimmi cos'è
questa luce che viene dall'anima,
e mi fa ballare,
dimmi cos'è,
che distende le piege dell'anima,
dimmi cos'è,
è il mio giorno migliore,
è il mio giorno migliore,
questo è un giorno migliore

sabato 16 luglio 2011

un colpo all'anima

Ci sono dolori che non passano. Restano lì. Si fanno anestetizzare senza scomparire.

martedì 12 luglio 2011

La paura di stare bene

Ci sono cose che sono come campanellini, mi dicono silenziosamente come sto.
- la fame al mattino,
- l'ora in cui mi sveglio,
- quanto tempo ci metto ad addormentarmi,
- quanta insofferenza per un'ora di più a casa,
- quante pagine riesco a leggere di un libro.
Non sono niente eppure mi riportano a quando non mangiavo, volevo solo dormire, non riuscivo a concentrarmi su nulla, dovevo uscire sempre.
Ci sono stati mesi in cui mi sembrava non accadesse nulla capace di smuovere l'apatia che sentivo dentro, nessun dolore era abbastanza grande da scalfire quello che già mi riempiva ogni atomo, nessuna gioia era abbastanza grande da arrivare davvero.
A volte ho paura di scivolare nuovamente, ma a volte la vera paura è di non riuscire più a rimanere senza fiato.
Forse sono diventata più saggia, mi concedo meno, mi proteggo di più. O forse ora non sono capace. Sento la mia migliore amica dirmi che tutto quello che vorrebbe più di ogni altra cosa è stare con lui ed io penso che lo so com'è, io lo so perchè l'ho provato, ma se mi guardo adesso non saprei più dirlo. Saprei? Non riesco ad affidarmi a nessuno, non riesco a perdere la testa anche quando non c'è niente di più giusto. E' ancora torppo presto, non sono pronta a prendermi un'altra dose di dolore. Ho pazienza per me stessa, aspetto di correre e rimanere senza fiato guardandomi. Aspetto.

- Il destino ha un piano.
- Davvero?
- Certamente (silenzio) ma in un altro universo. In questo esistono regole diverse.
                                                                                                  ( The unit)

sabato 9 luglio 2011

a half

"Se soffro è perchè all'origine di me c'è una mutilazione, una separazione. Io sono separato. Ciò da cui sono separato, non so dirlo. Una volta quella cosa si chiamava. Ora non ha più nome." (A. Adamov)

Quando sento il cuore battere troppo veloce mi guardo il petto e cerco di immaginare come dovrebbe muoversi se andasse ad una velocità normale.

Quel sentimento che cuce il cuore all'altro l'ho sentito.

E' un sorriso a labbra strette mentre scirvo.



Io sono la mia metà, la metà di me stessa e nel mio essere mezza sono eterna.

venerdì 8 luglio 2011

che fatica non volerti!

lunedì 4 luglio 2011

Pelote de...

A volte mi sembra che tutte le parole che ho nella testa si riducano a puro nulla, pensieri che squarciano l'ovvio della vita senza a nulla arrivare.
Che sono contradditoria, che l'amore è troppo complicato troppo semplice per ridurlo a gesti logici, che io non ce l'ho il coraggio delle scelte da eroina, che la sofferenza mi fa paura, che l'orgoglio si sotterra col cuore, che non ci posso fare niente ma tu mi fai sempre lo stesso effetto, che però io guardo la mia lei e vorrei stringermi tra le sue braccia notti intere, che nonostante le bugie non riesco a non sentirti tra la pelle, che la moto la voglio, che non so più bene i confini dei miei desideri, che devo partire e ho paura, che se non dovessi partire sarebbe un guaio, che mi mancherai, che vorrei una logica a questo comportamento, che vorrei tornare indietro e correre in avanti, che ho una laurea in letteratura inglese e non ho mai letto gli Ulysses, che venire a compromessi non mi piace, che è giusto solo funziona e sbagliato solo se non lo fa, che non so litigare anche quando dovrei, che la rabbia non so più provarla se non per me stessa, che guardo il cielo azzurro, che a volte vorrei urlare per il dolore che ho sentito, che rido con te e mangiamo pollo alle 4, che la tua mancanza proprio non la voglio sentire sentendola tutti i giorni, che il mio letto è grande e le pareti blu, che odio dovermi accontentare, che sto sorridendo mentre scrivo anche se sento quello spillo nel cuore, che che che che che..

domenica 3 luglio 2011

Le lac

Il sole sull'acqua fa luci che sorridono. Il rumore forte delle moto, un giorno ne avrò una, la gente a passeggio perchè è domenica mattina ed è estate. I bambini nei passeggini, mi giro a guardarti in azzurro. Il caffè bevuto veloce e in piedi. Sporte sulla ringhiera per afferrare questo tempo davanti a noi.
Non mi è mai mancato il lago, a questa partenza lo avrò negli occhi.

A volte mi dimentico di quanto sei bella, di come il tuo sorriso si apra al mattino come un sole, svegliandoci.

giovedì 30 giugno 2011

Bugiedisilenzio

"On the first page of a story the future seems so bright"

Quando si decide di avvicinare due vite si dovrebbe tenere a mente che dall'altra parte, sotto i vestiti e sotto quella pelle che si bacia a non finire, c'è un cuore come il nostro. Ma non lo si fa quasi mai, si corre, si corre verso quel mare di emozioni che gli inizi promettono sempre.
Io voglio provarci ad essere migliore.
Io voglio provare a comportarmi bene, almeno ad essere sincera.

Ho problemi con la sincerità, io un po' me la sono dimenticata. Tra il tenermi mia e il mentire, a volte perdo i confini. E mi annodo.

Forse non si è mai pronti ai nuovi inizi, forse io non ero neppure pronta ad essere pronta. Ma io non ci credo tanto "al momento giusto".

lunedì 27 giugno 2011

Fa rumore

Cosa ci sia di sbagliato in me, me lo chiedo troppo spesso. Cosa non mi fa essere abbastanza per te, per lei, per me. Cosa mi fa fuggire i pensieri, cosa mi fa immaginare come sia lei al mattimo, cosa mi fa immaginare le sue mani.
E sapere comunque che nulla potrebbe e tenere lo stesso nel cuore un laccio chiuso stretto, e non riuscire ad essere una, non riuscire mai ad essere due.

Non mi vorrei.

venerdì 24 giugno 2011

Quiet times

SoLa fedeltà.

Cosa rende fedeli? Cosa rende infedeli?
Quella fame di vita che divora dentro, quella fame di esperienze e pelle.
Invece fermarsi e sentire che non si sta perdendo nulla.
A me la fedeltà stupisce. E questo mi desta come di notte un rumore violento.



Una canzone dice:
"Correrò via, sono sicura di appartenere ad un altro posto,
ho visto l'altro lato di tutto,
l'ho visto e mi fa chiedere continuamente dove sia la mia famiglia."


Un giorno, tornando da un viaggio,ho sentito il mio cuore a casa. Da allora sono diventata un animale braccato che non sa più fidarsi e riposare. Dormo sempre con un occhio aperto. Ferita. Impaurita.

Ferisco.

giovedì 23 giugno 2011

E se si prendesse un libro intitolato ''Tredici racconti'' e finito il dodicesimo si girasse la pagina e la si trovasse bianca?

lunedì 20 giugno 2011

omertà

Evito ormai anche di scrivere le parole ormai già dette, le parole che deludono ancor prima me.
E mi chiedo se non sia tutta un'illusione, mi chiedo cosa ci sia di vero oltre il dolore e il sorriso.
Mi perdo in un letto dal copriletto rosso, respingo lacrime su di un copriletto blu.
Di tutto il misto che sono non ho parole.
Un tramonto in riva al lago e ti chiedo se tu sia cresciuta con questo negli occhi. Di una maglietta ed io vorrei afferrarti e fermarti, fermati un momento ti prego.
Dov'è il senso del tempo che scorre e la coerenza della felicità?
Non mi arrendo al silenzio. Ma smetto di parlare le parole che ormai fanno schifo a tutti. Anche a me.

Mi vergogno per l'incoerenza che mi sento tra le pieghe della pelle. Mi vergogno per le bugie che racconto, le omissioni che taccio, le richieste che escono a gran voce. 

se non lo dici non esiste. se non ha nome non esiste. se smetto di pronunciarlo perderà valore. 
Spalle doloranti e cuore teso.

sabato 18 giugno 2011

I segreti, come le bugie amano la compagnia.

giovedì 16 giugno 2011

Kawasaki

Accetto che sia così. Mentre accendi la moto, respiro e ti immagino mettere il casco e i guanti.
Rimaniamo in un abbraccio.
Non ho scelto io di non averti nella mia vita, non ho smesso io di sognare di amarci, tu.
L'effetto che mi fai, farai è tuo. Sei tu.
Accetto e penso che questo sia un pezzo di cuore che rimarrà così, forse è giusto.

Le persone che abbiamo amato non smettiamo mai di amarle, cambiamo il modo in cui lo facciamo. Ci adattiamo, le facciamo adattare.

mercoledì 15 giugno 2011

allo specchio - in a vortex

Mentre mi parli del tuo telefono io vedo quel che ho in me.
Io vorrei qualcuno che non debba dimenticare nessuno. Vorrei qualcuno con i conti già fatti, che voglia me. Qualcuno che non è dettato dalla paura. Qualcuno pronto a bruciarsi di nuovo.
Io e te ci assomigliamo nella nostra paura di farci male, di cadere e sentirci andare in pezzi nuovamente.
Ci teniamo il passato attacato al cuore.

e non so come si costruisce questa relazione perchè non so come costruire me stessa. non so cosa sia giusto e sbagliato. Le relazioni richiedono verità ed io nascondo tante cose. Le relazioni richiedono reciprocità ed io forse chiedo più di quanto do. vorrei le misure giuste da prendere, vorrei non doverle costruire io perchè non so come si fa.
Vorrei fosse più semplice stare in due. Io credo che ci sia qualcuno con la quale stare insieme sia facie, esiste? o il bello è la lotta per combaciare, per venirsi in contro, per trovarsi. Conosco già le risposte a queste domande, aspetto di viverle.

lunedì 13 giugno 2011

Arriva un punto in cui smetto di parlare.

Non sono la fidanzata dell'anno, non lo sono anche quando sento di non avere cuore che per te.
Ma sono stanca di contare ed annotare le mie mancanze, i miei spicchi di cuore privati, il mio non essere abbastanza. Sono stanca di chi mi recrimina che non sono innamorata, che si sente il mio tenermi mia, il mio non concedermi del tutto. Sono stanca di chi mi fa sentire in colpa per l'impegno che metto o non metto con te. Nessuno annota le premure che ho per te. Lo shampoo alla camomilla per i tuoi capelli biondi, le tovagliette per la cena, i chilometri alle 11 di sera solo per dormire con te, tra le tue braccia. Nessuno annota l'amore che sento crescere nel cuore e la mancanza che sento di te se tu non ci sei ad una cena, ad un compleanno.

E tu?

Compro tazze uguali per la nostra colazione, così per averne di nostre. Tazze che non trovano un posto nel tuo armadietto già pieno e rimangono sul piano della cucina fino a quando io apro un nuovo armadietto e le metto dentro.
Ma io non voglio stare accanto a nessun'altra. Io vorrei un posto mio dentro lo spazio che viviamo noi.
Io sono più grande di due cassetti di un comodino, sono più grande di un beauty che fa avanti e indietro nella mia borsa. Se vuoi che ti ingombri la vita, come mi chiedi, allora lasciami spazio per farlo. 

Siamo in tre.

giovedì 9 giugno 2011

chiudo gli occhi

Se io guardo davanti a me so esattamente cosa vorrei. so cosa mi piace e cosa non mi piace. so anche delle continue maree che sconvolgono un'anima. so degli infiniti cambiamenti che interessano le vite. so delle sorprese che neppure riesco a contare. so delle persone meravigliose e piene che incroceranno il mio andare. so che i miei desideri muteranno col tempo, così le esigenze. il futuro non è mai quello di una volta.
Ma tolte tutte le variabili rimane, come luce nel vento, quello che so essere io.
Con i miei gusti, le mie forme di piacere, le mie paure, il mio essere infantile che vorrei circoscrivere, il mio tono da seria, le mie insicurezze, il mio gelato preferito. 
E la persona che sono io vorrebbe libri impilati di fianco al letto e stampe da guardare sdraiate.

Felicità ammette solo forme al plurale trovando solo un singolare.

lunedì 6 giugno 2011

Accettare è un verbo difficile.

Ci sono ricordi, miei, che a volte vorrei raccontare, ma non trovano interlocutore.

A volte ho l'impressione di non sapermi fermare per sentire senza il brusio dei pensieri che ho sempre nella testa.
Mi rileggo, parole prima di molto già passato, dopo troppo già accaduto.

Lo sforzo più grosso è accettare che non sempre spetta a noi fare qualcosa, non possiamo fare niente. A volte altri decidono per noi. Accettare è un verbo difficile.

venerdì 3 giugno 2011

Davvero?

Che a volte poi la vita è così. Di una storia, dopo anni, che finisce e di una casa nuova da trovare in fretta ed è bellissima. E' un'esistenza che comincia nuova.
Di una stilettata al cuore che non smette mai, ma chiudo lo stipetto della tua cucina e mando un messaggio. 
Di una me che mai è stata fatta sentire così piccola e ingenua, ma non riesco a convincermi del tutto. Mi hai fatto male in una notte di giugno.
"E' difficile essere felici in due, anima." 
Del mio sorriso in una stanza buia illuminata solo con i contro e due quarzi.

Non riesco ad essere la donna che vuoi anche quando lo sono per davvero. La tua paura di perdermi supera ogni altra possibile parola. Io lo so, io c'ero quando il cuore partiva, irrazionale, al galoppo. Ed io dico, non c'è modo di fermarlo. Non ti fidi di me. E, per una volta, ti sbagli. 

mercoledì 1 giugno 2011

Amori

Alcuni tolgono il fiato, altri sono ossigeno.
Forse esiste un'età per ogni tipo. Forse una persona.
Non è una scala d'intensità, un metro di giudizio.

O si respira solo insieme o si respira anche da sole.
Eppure, per quanto riconosca la serenità di saper respirare anche da sola, io preferisco il fiato corto. 
 

domenica 29 maggio 2011

Basta poco per ricordarsi come inizia a battere un cuore.

 Nella testa il vento, nel cuore una verità pungente che non voglio sentire, non voglio ascoltare perchè urla forte.

Anche a Milano la pioggia alza profumi inaspettati, mi riporta a Nord, cieli grigi e nuvole dense solo di acqua. Attraverso la strada e se chiudo gli occhi ascolto meglio l'odore di asfalto bagnato. La via per il teatro, entro, saluto, casa. Spengo il telefono. Non esisto se non "dentro a un grande rumore".



Negli occhi una cintura rossa e capelli ricci tagliati corti.Ora mi ricordo di come comincia a battere un cuore.

martedì 24 maggio 2011

Regola

Non è l'amore che gli altri provano per noi a renderci felici, ma il nostro. Nessun amore può riempirci come quello che noi proviamo.

I vuoti vanno sentiti tutti e fino in fondo per poterli riempire. Bisogna avere il coraggio di sentirsi vuoti, di sentire i vuoti che le persone lasciano nella nostra vita per poterli riempiri di nuovo, del nuovo.
Non si può rimpiazzare niente.
Pena per non essere coraggiosi è rimanere riempiti di un fantasma che non c'è. Di un pieno vuoto, di un vuoto pieno. Di non saperci mai più riempire per davvero. Fingere che quel vuoto sia pieno non lascia davvero il posto perchè sia riempito, occupato.

domenica 22 maggio 2011

in tutte le terre io dormo innamorato

Lascio questi versi come un addio
inghiottito dalla nudità della memoria
sapendo che il mondo non ne ha bisogno
Del mio saluto con la mano che trema
giù nel fondo stellato
nessuno si accorge.
Orizzonte precario
mi appoggio alla tua acqua fredda
e scavo la tua fronte di cielo oscuro

abbandonato nella nebbia fitta
non so da dove vengo e dove vado
assedio nevi che mi assediano
in balia di neri uccelli
voglio sapere chi mi separa da una terra impazzita
e che fine faranno la mia Ombra oltre l'acqua
la pioggia che cade nella pioggia e gli Dèi fra gli alberi

in fila accanto al freddo e al destino
attendo che mi chiamino all'alba dalle pietre
volti pallidi di voci arrochite

il mio nome è una linea che divide
la luce dall'oscurità
il mio corpo misura tra la sabbia e il cielo



Gezim Hajdari

venerdì 20 maggio 2011

Sola nell'anima

Ieri il debutto.
L'emozione di vedere la scenografia pronta, provare con gli attori fino a cinque minuti dall'inizio, vedere il mio nome appeso fuori da un teatro, essere seduta e non riuscire a respirare nell'attesa della prima battuta. Tutto questo è stato ieri.
Io mi sono innamorata. Quando senti che tutti i tuoi pezzetti vanno a posto, dal cuore a come sei vestito, va tutto bene, sei giusta, quello è il tuo posto. Quello è il mio posto.

Innamorata. Ho il cuore pieno del teatro e del mio sogno lì, in questo momento è l'amore più sincero che posso offrire.
Il resto sono tutti compromessi. Le donne ora sono compromessi per i vuoti che sento dentro al cuore. Tu, te che ti vorrei, ma che non mi vuoi. Tu, te che ti ho, ma poi sento che non siamo solo nostre.

Riesco ad avere accanto, non addosso.
Ho l'emozione degli applausi sulla pelle.



Il teatro non è indispensabile. Serve ad attraversare le frontiere tra me e te. (J.G.)

lunedì 16 maggio 2011

16/5

Hai mai amato qualcuno quasi da non riuscire a respirare? (Eminem)

Sì, e mi ha ucciso.

lunedì 9 maggio 2011

Io da grande non voglio fare l'astronauta

Quante stelle ci sono nel cielo?


giovedì 5 maggio 2011

la semplicità è una conquista

Trafitture di tenerezza. Le incrinature sono spezzature interne, quando si vedono all'esterno è troppo tardi, non puoi più fare niente. (A.A.)

la semplicità è una conquista

Trafitture di tenerezza. Le incrinature sono spezzature interne, quando si vedono all'esterno è troppo tardi, non puoi più fare niente. (A.A.)

lunedì 2 maggio 2011

Non organizzare, stacca, memoria

Entrare a teatro con la luce ed uscire quando è già buio. Essere distrutta e a pezzi. Provare provare provare fino a quando arrivi a fraintendere lo spettacolo con la tua realtà.
Eppure mi piace, adrenalina a fior di pelle. Mi ritrovo su assi di legno e un copione in mano.
Sogno un futuro mai pensato prima.

Tu. Io non sono coraggiosa, sono una codarda che si nasconde anche a se stessa. Non so più dove nascondermi, non so pià dove farmi trovare. Domande e risposte si accumulano, poi entro a teatro e spengo il cervello. Lì non devo pensare ad altro se non allo spettacolo. Chi dice cosa e come si muove nello spazio definito da due sedie. Mi sento al sicuro, pareti scure e luci forti. Scappo? Mi nascondo, da me.

Vorrei essere già lontana. Vorrei essere già tornata.
Vorrei il cuore ribaltato e la colazione a letto. Un libro da leggere, il tempo per farlo, la testa che riesce a rimanere lì per mezz'ora.
Non so più fare quello che mi rendeva felice. La testa persa dietro ad un cuore lontano. Non sarò mai più quella di una volta, non voglio esserlo, ma un po' mi manca quella ragazza che sapeva studiare concentrata e aveva tutto sottocontrollo. Era noisa e sicuramente meno autentica, ma mi teneva al sicuro.

Essere al sicuro. Sentirsi al sicuro.

giovedì 28 aprile 2011

Radici

"dormo sola perché nessuno scopra che non posso dargli tutta me stessa."

Io non so se sia che non riesco a darle tutta me stessa, so che una parte di me è solo mia perchè in realtà è ancora sua.
Ho paura per quando toglierai tutte le cose che la tua ex ha lasciato a casa e poi io?
Eppure poi, per un gioco perverso, a me manca poterti chiamare stupidamente amore. Tu non me lo permetti, me lo lasci scappare, ma non me lo dici mai, rispondi in silenzio con un sorriso (amore era solo lei?) (ed io morirei a sentirmi chiamare così, almeno una volta vorrei che scappasse anche a te) e invece sei arrivata a farmi sorridere quando mi chiami per nome.
Riempirsi riempirsi riempirsi di te, dei gesti che fanno un amore, delle parole che fanno un amore.
Ma poi, certe solitudini si possono riempire? O sono vuoti già saturi?

mercoledì 27 aprile 2011

volli sempre volli, fortissimamente volli.

Io vorrei essere migliore, ma la verità è che non faccio niente per esserlo davvero.
Non riesco a fermare il cuore quando prendo il telefono e vedo che mi hai chiamata, non riesco. Vorrei.
Non riesco a fermarmi quando mi chiedi di vederci. Dico bugie.
Ho le parole di g. nella testa "io vorrei che il mio ragazzo mi rispettasse tanto da non farlo", anche io lo vorrei. Vorrei rispettarti tanto da non farlo, perchè non te lo meriti, perchè mi rendi felice con un pranzo e un libro.
Vorrei essere migliore, ma poi non faccio nulla per andare in quella direzione.
Vorrei essere lineare, pulita, una. Non lo sono.


se penso ad un anno fa erano i giorni dell'abbandono, giorni pieni di dolore soffocante.

martedì 26 aprile 2011

Gli idoli siamo noi

Si può avere il cuore sospeso su due amori? Si può non saper scegliere nel profondo del proprio io? Non che io sia davanti ad una scelta, ma dentro di me la sento. La sento quando sono con te e mi scrive lei ed io cerco un minuto per risponderle di soppiatto, la sento quando vado da lei e a te non riesco a dirlo. La sento quando mi guardi e mi dici: se mi fai male io sono come un animale ferito, attacco. La sento quando ci addormentiamo nude alle due di notte.

Quando ti fermi e ti chiedi: ma qual è la vita che vorrei? e non sai più rispondere.

Ti osservo muoverti sul tatami nuovo, ti osservo mentre appoggi le tue mani.
Ti osservo mentre mi prepari il riso, mentre mi spogli per fare la doccia.

Io non so quanti cuori servano per una vita, ma uno, di certo, a me non basta.

giovedì 21 aprile 2011

Papier à manger

L'unico, vero, assoluto, indiscutibile, infinito, sempre presente motivo per il quale non dovrei vederti è che poi, quando lo faccio, non vorrei più smettere.

mercoledì 20 aprile 2011

Stranger you

Di te che ho visto solo in foto e conosco solo per gli oggetti (troppi) che hai lasciato a casa sua. Di te che mi fai paura. Della tua iniziale che è come la sua, tatuata su un braccio.
Di te di cui lei non parla quasi mai.
Di te che mi fai rabbia perchè lei ti tiene ancora tra una tazza e una spugna, un profumo e una maglietta.
Di me che non posso dire niente perchè ho un' altra tra i gesti e i vestiti.

Gli amori passati, quella categoria che oscilla, come senza tempo, tra l'essere e l'essere stato.

lunedì 18 aprile 2011

L'azione rende zitto il pensiero.. (un po'!)

A volte mi chiedo....e se tu non ci fossi? Se tu non ci fossi più nella mia vita, come sarebbe questa nuova storia?
Di giorni passati a fare l'amore e alzarsi tardi, mangiare, leggere, sushi, lago, ridere ridere ridere fino alle lacrime.

eppure..eppure controllare il telefono e alla fine capitolare e scriverti e poi sorridere ritrovando messaggi tuoi, quelli che mi scrivi la notte. La notte è ancora dei nostri pensieri.

A volte mi sembra che in amore valga il principio di "chi è arrivato prima".

Mi perdo sulla tua pelle abbronzata e i tuoi capelli color del grano, fermo il pensiero un attimo prima che voli su occhi color nocciola.

Non mi manca niente quando sono con lei, è lì che sono e vorrei essere...eppure a volte non riesco a non chiedermi come sarebbe se io e te avessimo un'altra opportunità.

venerdì 15 aprile 2011

Dentro un grande rumore

A volte mi manca Copenaghen. A volte sento un odore che mi riporta al nord e un po' mi stringo al cuore. Guardo le foto di questo inverno, le vie che ormai mi basta uno sguardo per collocare. Mi sembrano così lontane e poi così vicine.
Penso a Cambridge, a strade inglesi che imparerò a conoscere, ad autobus che imparerò a prendere, treni.
E' strano cosa rimane addosso di una città che vivi, tutto, niente, tutto.

Visto da fuori è un edificio bianco e giallo con la scritta nera, dentro è tutto nero, luci, pavimento di legno. Teatro.

martedì 12 aprile 2011

Ho dato fuoco alla pioggia

Aprile è il mese più crudele. Genera
lillà dalla terra morta, mescola
memoria e desiderio, desta
radici sopite con pioggia di primavera.
T.S.Eliot

Andare a rovistare tra le pieghe del cuore. Quando sulle tue labbra ero amore.
Un giorno vedevo una delle mie serie preferite, c'era una signora che ogni anno, nello stesso giorno aveva un infarto. Era il giorno in cui il suo amore l'aveva lasciata.

Non so se sia passato proprio un anno. Io mi sento una vita e mi sento un'ora.
Tengo stretto tutto, dentro ad un cuore, dentro ad un profumo che mi fa ancora girare in metropolitana. Una camicia squadrettata verde,blu e gialla.

sabato 9 aprile 2011

Questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Sono giorni di silenzio delle parole. Quando i pensieri ti riempiono la pelle.
Io vorrei, vorrei, vorrei essere di te e solo di te.

Due concerti di Elisa a cantare fino a rimanere senza voce, a sentirsi in una canzone e sentire che qualcosa dentro me mi tiene lontana. Come questa canzone confusa di più canzoni, pezzi di me, di te, di lei a rendermi incerti i passi. Labyrinth.

Il sole mi parla di te... mi stai ascoltando? Ora la luna mi parla di te... avrò cura di tutto quello che mi hai dato...Su nuovi giorni Ascoltami 
Ma cambierà stagione ci saranno nuove rose per quanto possa fare male in fondo sai che sei ancora qui e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve E miracolosamente Non riesco a non sperare 
A un passo dal possibile A un passo da te Paura di decidere
Paura di me Quante cose che non sai di me Quante cose che non puoi sapere
C'è un principio di energia
Che mi spinge a dondolare Fra il mio dire ed il mio fare
 
this frailty makes us so strong che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà. 
non mi spiego mai il perchè io non riesca a metter via
riesca a metter via, riesca a metter via te
I was afraid of too many things
but dying to prove I was strong enough
Did you mean to push me away? 
Did you want it to be this way? Such a shy lie silent as the snow that is fallin’ down

Non riesco a dire uno.
Such a shy lie silent as the snow that is fallin’ down

lunedì 4 aprile 2011

Il contrario di uno

Faccio chiarezza dentro di me e quello che metto a fuoco mi piace poco.
Io non riesco a tagliarti fuori dalla mia vita anche se poi scoppio a piangere al pensiero che lei mi possa lasciare a causa tua.
Io mi sento sporca. Sporca e poco chiara.

Due non è il doppio di uno, due è il suo contrario. Così diceva De Luca.
Il doppio di uno.
Quando una persona non basta? Quando una persona diventa tutto e il mondo è lì?
Io vorrei vorrei vorrei il cuore stravolto e ribato, il respiro che manca.
Ma non sono di me, a me sembra che non sono di me.

Nella mia testa leggo qualcosa di paradossale, non posso lasciarti andare e affidarmi sono a lei perchè poi mi sento sola.
Affidarsi completamente mi fa paura, giocare per davvero in due.


Non sono mai stato così solo, una buona condizione per innamorarsi o perdersi. Mi sono innamorato, non della prima, dell'isola, ma della sorella, sedici anni, spaventosa di volontà e bellezza. Aveva mani spellate da un malanno, il solo che ho amato. Veneravo quelle dita screpolate, rosse, indolenzite, non l'ha creduto mai. Fosse stata lebbra gliel'avrei leccata per appiccicarmela alla lingua, fosse stata morte l'avrei voluta io. Meno di questo, l'amore non è niente.
Due non è il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. (De Luca)

sabato 2 aprile 2011

La pelle bruciata toglie le lacrime dagli occhi, o forse dal cuore.

venerdì 1 aprile 2011

Who do you think you are?

Giorni in cui una vita sola sembra non bastare.
Sono mille me e mi cerco e mi trovo e mi perdo per ritrovarmi.

Io vorrei essere lineare. Vorrei essere meno opaca, ma è difficile essere lineari all'esterno quando ci si sente piene di fumo dentro. Dico le bugie. Dico la verità.
A volte sento tutta questa difficoltà, vorrei solo essere capace, vorrei solo saper essere coerente.
Penso che voglio le cose semplici,ma ho una capacità di complicazione invidiabile. Mi creo un gomitolo di dubbi e paure. Mi ritrovo adosso paure antiche, le mischio alle nuove e il cocktail è veleno.
Non dovrei vederti e l'unico motivo per cui non dovrei vederti è perchè poi lo vorrei fare ancora. Eppure, per l'altra me che è in me, quando ti vedo poi voglio lei, perchè io e lei stiamo insieme con tranquillità. Ho il cuore che batte e la pelle magnetica, ma non mi riempi di angoscia, non mi riempi di dubbi, di bugie.
Mi promettono che passerai, che uscirai dalla mia testa e dalla mia vita. Passerai. Ma io voglio lasciarti passare? Passerai. Adattarsi ad una vita che gli altri hanno scelto per te.

Ci si può ritrovare ad essere una persona che non ci si aspettava? Che non ci piace?
Parole masticate non mie ridette ad alta voce, paure provate dal fuori ora mie, quando ho assorbito tutto questo?

E poi le opprtunità di studio e lavoro che mi si offrono una dopo l'altra, una meglio dell'altra.
Mi sento in una corsa in cui se mi dovessi fermare un momento a guardare indietro, perderei la gara.

lunedì 28 marzo 2011

venerdì 25 marzo 2011

Sciocca, disonesta e testarda

Io so tutto. Io lo so che tu non mi puoi rendere felice ed io non posso renderti felice. Eppure io penso che tu sia la mia felicità. Da qualche parte, in un qualche momento, tu sei la mia felicità. Mi manchi tu, mi manchi nonostante il cuore troppo veloce e la non serenità, mi manchi tu. Mi manca noi.
Ieri, in riva al lago a fare un trattamento. Ti guardo mentre fai benzina. Mi si spacca il cuore quando apri il portafoglio e vedo la foto di lei vicina alla tua,ancora. 
(Non so dirle che ti ho visto,non se lo merita. In questo momento, sto facendo il gioco che hai fatto tu.)


Io parto. Oggi ho saputo che parto.

Tu, tu che mi sorprendi con due cd e il latte di soia comprato per me. Un sonetto di Shakespeare tra quelli che stai leggendo e un bacio.
Mi abbracci e io mi sento al sicuro. Io mi sento sicura con te. Abbiamo comprato un libro che stiamo leggendo insieme e ho paura a dirti che parto. Non voglio perderti.

Se potessi scegliere tutto,non solo per me,ma anche per gli altri, io non saprei scegliere e invece dovrei.

mercoledì 23 marzo 2011

come una nuvola

Oggi ho poche parole. Mi chiudo in un silenzio che è strano ed estraneo anche a me.
Succede mentre scendo le scale di pietra della mia università, sento che non sono ancora andata abbastanza lontano da fermarmi.

Solitaria.

A volte mi manca Copenaghen. Le foto di un amico lì in vacanza, riconosco angoli, vie, odori. Dov'è? Lo sento sulla pelle e lo sento lontanissimo, remoto. Sono stata così male l'ultima volta. Ho tutto davanti agli occhi. L'acqua.

Vorrei essere migliore, vorrei poter ricambiare la tua fiducia a piene mani. Se mi senti vibrare inquieta, è così che mi sento oggi.



Solo per oggi: Inquieta. Non riesco a pensare. Non riesco a vincere il senso di solitudine, di paura, di disgusto. Non riesco a stare sola.

Non riesco a stare con gli altri (Sarah Kane)

lunedì 21 marzo 2011

Stockholmssyndromet

Quando si smette di sognare la vita che non si può avere? O se non fosse proprio sognare, almeno, quando si smette di pensarla? Di averla in testa?

Mangio, mi alzo al mattino e ho fame. Diminuiscono i pensieri del tempo vuoto. Mi accorgo che sto meglio.
Ma allora perchè, perchè non riesco a lasciare che le nostre vite si sleghino?
Io non voglio esserci nel post S. io non posso tollerarlo, ammassarmi nelle persone che non ti sono andate bene, scivolare nel ricordo fino a non esserci più.

Un elastico teso tra una persona che so farmi male e una che vedo farmi bene.

E' come se a te fosse tutto permesso perchè un giorno mi hai spezzato il cuore. Più male di così non puoi farmi.
Si sviluppa un senso si protezione quando la persona che amavi con tutta te stessa ti lascia,  forse è solo disillusione, ma non lo permetti più a nessuno. E' per questo che S. non ti ha perdonato il tradimento.
Perdoni tutto solo ad una persona sola.

sabato 19 marzo 2011

I giorni dell'abbandono

C'è una foto di me in cui guardo lontana, una sciarpa nera, il buio intorno. Abruzzo. Aprile 2010.
E' una folata di vento freddo che mi scompiglia capelli e pensieri. Sono io che parcheggio in farmacia, trovo un tuo sms. Sono i giorni dell'abbandono.
Oggi ho sentito piangere di dolore. Un pianto senza sosta, un pianto senza conforto. Me lo sono sentita sulla pelle, lacrima per lacrima, singhiozzo per singhiozzo.

La nostra parola è: "abbastanza".
Io non sono abbastanza per te.
Io sono troppo per te e tu non ti senti abbastanza.
Tu non mi vuoi abbastanza.
Tu non hai coraggio abbastanza per volermi.
Abbastanza è la nostra parola. Tristi sillabe che mi tatuo in ogni sorriso che spezzo per la paura che sia la mia parola. Che sia io.


Di te che mi guardi e ti vedo imapurita ed io lo sento, per la prima volta, e il cuore batte più veloce: Io voglio te.
Io ora voglio te.

mercoledì 16 marzo 2011

Do you trust me? I dont.

Dimmi, ti prego, quando sono diventata una compagna che non andava bene, dimmi quando ho sbagliato, voglio il momento, voglio fare errori diversi con lei. Tremante, sfinita dal ricordo dei passi sbagliati a volte non so come muovermi.
Dimmi quando ti ho detto: stracciami e lasciami senza il pensiero di poter andar bene per nessun'altra, mai più.
Dimmi quando ho sbagliato uno sguardo ed è stato per sempre sbagliare senza mai andare bene.

La mia reazione ad ogni paura è chiudermi un pochettino, è scappare, è tradire.

Poi tu arrivi con regali per me e un sorriso che ha sempre voglia di vedermi.
Vorrei fidarmi di te perchè tu meriti fiducia, ma io mi accorgo che non ne sono capace. Aspetto paziente il momento in cui mi tradirai.
La fiducia è prima di tutto fiducia in se stessi ed io non mi fido di me. Io non mi fiderei di me stessa.

Io ti faccio posto, provo a fare posto e un po' te lo do e un po' te lo prendi. Ho paura di tutto quello che mi sono sentita urlare tra le lacrime. Ho paura di quel dolore che spacca il fiato.

Quanto tempo per costruire la fiducia?

Ti fidi di me?

lunedì 14 marzo 2011

Tha game of...

A volte vorrei mettermi a testa in giù nella speranza di far cadere i pensieri fuori dalla mia testa.
Come tasche da svuotare.
A volte vorrei poter partire da zero.
A volte vorrei non averti in testa, perchè ci sei. Diversa,ma lì.
A volte vorrei non sentire questa paura che fa il cuore stretto.
Vorrei non essere stata tradita e non aver conosciuto i giorni tristi, pretesa da bambina.
A volte vorrei saper conservare la freschezza di un gesto e di un pensiero. La verità di un sorriso.

A volte vorrei non sentire la mia voce dire: "La sincerità e la fedeltà sono nuove per me."

sabato 12 marzo 2011

Monte

Ho passato così tanto tempo circondata da una lingua straniera a parlare solo con i sorrisi e gli sguardi da non aver paura del silenzio. Mesi interi solo a cercare di trovare la giusta pronuncia di una vocale per farmi capire, per ordinare una birra, per trovare la via di casa.
Mesi a stare come C. , dove non bastavano parole, nulla, dove il dolore era troppo o troppo poco, dove mi riempiva.
A volte mi fermo a ricordare un'estate, un momento, una stagione. Ero lì, ho imparato a stare sola quando disperatamente volevo qualcuno da baciare.
Non ci accade nulla che non possiamo sopportare è una verità. Di un agosto nella periferia di Copenaghen non so cosà rimarrà, ma dentro di me la consapevolezza, il saper restare sola tra tutte le persone.
Io so stare anche quando non ho con chi parlare.
La metro, linea gilla fino all'ultima fermata, poi il pezzo a piedi, preparare le chiavi, il portone, la porta di casa, fare piano, la camera bianca, K. che dorme. L. che non c'è, fare pianissimo.
Di un panino mangiato una domenica pomeriggio nel centro di CPH, io c'ero. Io c'ero l'estate, io c'ero l'autunno. Di quella città che ho lasciato lì e non saprò mai se riprenderò. Dov'è? Dove sono? Dov'ero?
Di tutto e di niente. Della vita che scorre e niente lo sa.
Io di certo non lo so.
Quanta strada fatta, quanta strada percorsa.
Dove siamo? Dove inizia la poesia? Dove?
Imparo ad aspettarmi il meglio, perchè la vita può solo sorprenderci quando siamo troppo in corsa verso le lacrime e la vita che è -troppa-. Io la conosco quando la vita diventa fin troppa, quando le mattine diventano troppe lunghe per svegliarsi.
Se tu potessi promettermi di non farmi alzare troppo tardi, mai, sarebbe già la felicità.

venerdì 11 marzo 2011

Labirinti

Mando un'email e sento la vita correre a mille all'ora.
Si delineano davanti a me le immagini di un futuro che vorrei. Sono mille fili che si ingarbugliano e non so trovarne il bandolo,ma riesco a seguirne le trame.

E' un'ipotesi di me che non avevo mai pensato e che ora mi sembra possibile.
Cercarsi tra le mille possibilità dell'essere in fieri.
Cercarsi e sbagliare e cadere e farsi male.
Sentire nella testa, se non proprio sul cuore quel desiderio di essere in un posto e sentirlo proprio.

Ci cerchiamo in milioni di noi possibili. Ed io non so quando smetterà questa corsa che ci fa sempre sentire di aver lasciato indietro qualcosa, qualcuno. Cosa sei disposta a perdere? Cosa sei disposta a guadagnare?

Non c'è una sola strada possibile, ma tra tutte alcune le tengo, altre decido di scartarle, altre ancora le rimando.

"Da Langlais imparò che tra tutte le vite possibili, ad un bisogna ancorarsi per poter contemplare, sereni, tutte le altre." (Baricco)

mercoledì 9 marzo 2011

Ciò che resta del giorno

Non so prendere le misure, forse non voglio prenderle. Ci riempiamo di tutte le parole di quelle paure che già, nel tempo in cui non c'eravamo, ci hanno reso fragili.
Perchè?
Perchè quest'urgenza di dirci che abbiamo paura? Perchè dircele tutte, tutte d'un fiato? Per vederle e toccarle e sperare che facciano meno paura?
Io non voglio dirti il peggio e poi stupirti, io voglio smettere di riempirci di parole. Troppe parole tra due donne.
La paura rende forti. La paura rende fragili. Del dolore che ci ha spezzate in passato teniamo un ricordo scritto ad ogni gesto. Ma io voglio andare oltre. Voglio fare un passo avanti.
E tutti questi pensieri sono per te, ma li tengo io, li tengo miei. Assenzio.

Arriva un punto in cui la parola svuota, è quando fa strabordare un vaso già pieno.
Sono svuotata e riempita e impaurita e felice e arrabbiata.



Ed è la voce dolcissima di una sconosciuta.

lunedì 7 marzo 2011

Les mains sales

Perchè ho voglia di tornare pubblica.
Perchè ho voglia di cancellare le bugie dalla mie pelle (alcune almeno).
Perchè mi merito di più.
Perchè sono tornata a casa.



“La vita non ha senso se non la puoi tradurre in versi”.
(Sylvia Plath, 1956)